MIRADOLO. Emettevano fatture simulando vendite a una ditta con sede nel Milanese e fabbrica a Miradolo. Ma le indagini del Comando provinciale di Lodi della Guardia di finanza e della Tenenza di Casalpusterlengo sono giunte alla conclusione che si trattasse di operazioni inesistenti.
L’inchiesta ha portato eseguire un sequestro per 4 milioni e 990 mila euro a carico di tre persone, appartenenti al medesimo gruppo familiare, per l'ipotesi di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un totale di 12 milioni di euro.
I militari hanno individuato tre società, due con sede nel Lodigiano e una nel Cremonese, che formalmente si occupavano di cosmetici, imballaggi e prodotti elettronici ma che sono risultate di fatto prive di struttura operativa e beni strumentali.
Dalle indagini è emerso che negli ultimi cinque anni, ma si ritiene anche in precedenza, le tre ragioni sociali emettevano fatture simulando la vendita di beni a una società personale con sede nel Milanese e fabbrica a Miradolo Terme, nel Pavese, che l'azienda riportava nella propria contabilità ottenendo un abbattimento illecito dell'Iva e di altri tributi, grazie a questi costi fittizi.
Due degli indagati sono risultati anche titolari di un' attività di pompe funebri nel Basso Lodigiano, estranea agli illeciti ma indirettamente colpita dal sequestro di alcuni carri per il trasporto delle salme a seguito del provvedimento del gip che colpisce i beni anche indirettamente posseduti dagli indagati. Sotto sequestro sono finiti anche 5 orologi Rolex, 1,8 milioni di disponibilità finanziarie e liquide, quote di 6 società per 63.800 euro.