Nella Marca aderisce più del 70% dei lavoratori allo sciopero generale indetto venerdì 24 novembre da Cgil e Uil. “Adesso basta!” è lo slogan dei sindacati che in piazza dell’Università a Treviso hanno chiamato a raccolta gli iscritti per manifestare contro la legge di bilancio: si contano fino a 300 teste su cui sventolano le bandiere rosse e azzurre delle due organizzazioni.
Secondo Cgil e Uil, la manovra del governo Meloni non contrasta l’impoverimento di lavoratori e pensionati e non garantisce un futuro ai giovani. La manifestazione è iniziata con un minuto di rumore per ricordare Giulia Cecchettin e tutte le donne vittime di violenza.
«La legge finanziaria non ci sta bene», commenta il segretario della Cgil Treviso Mauro Visentin, «Rispetto al fisco, continuano a pagare pensionati e lavoratori, privilegiando chi fa il furbetto e non paga le tasse. Il mercato del lavoro privilegia ancora la precarietà e non la prospettiva. Le buste paga non ci permettono di arrivare alla fine del mese, così come le pensioni. La sanità non viene finanziata ed anzi vengono tagliati i servizi. Lavoratori e pensionati sono stanchi di sostenere il peso dello Stato e veder aumentare i privilegi a chi è già privilegiato».
«Ribadiamo con convinzione che le politiche devono essere cambiate, anche per contrastare la violenza di genere», aggiunge Gianluca Farioli, coordinatore territoriale della Uil Treviso, «Senza lavoro e senza salari equi, le donne non saranno mai libere. Cambiare è necessario, la stabilità e la qualità del lavoro servono per emanciparsi da una relazione violenta. Continueremo a mobilitarci e a chiedere di introdurre nelle scuole l’educazione all’affettività, al rispetto e alle differenze, nei luoghi di lavoro agiremo per fare prevenzione e creare percorsi formativi».