“Ci dimentichiamo che cosa avviene all’interno del corpo e della mente di una persona nel momento in cui scatta l’eccitazione sessuale, questa ubriacatura. Da un certo punto di vista si perde il controllo della realtà. Ci si mette in una condizione che è difficilmente controllabile, e questo sia dalla parte della vittima, ma anche dalla parte della persona che viene accusata di questa violenza”.
Sono le parole di Emanuele Compagno – avvocato di Filippo Turetta, dal 23 novembre affiancato da Giovanni Caruso, ordinario di Diritto penale all’Università di Padova, nella difesa del 22enne – in un video pubblicato due anni fa sul suo canale YouTube (e prontamente rimosso), e dal titolo piuttosto eloquente: “Le false accuse di molestie, stalking, violenze sessuali, maltrattamenti”.
Video un cui stralcio è stato rilanciato su Facebook dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, che ha scritto: “L’avvocato di Filippo Turetta (che a questo punto è un argomento a sé) sul suo canale YouTube spiega che purtroppo il rapporto sessuale è una ubriacatura, un momento di stupro. In assenza di segnali chiari, è difficile se non impossibile riuscire a cogliere la revoca del consenso da parte di una ragazza che si è messa in una certa situazione, dice lui”.
E prosegue Compagno nel video: “Poi, quella situazione, con gli occhi da sobri, di chi non ha questo eccitamento sessuale, ci determina uno sfasamento di lettura. Leggiamo con occhi accusatori la persona che viene colpevolizzata di questo, proprio perché la nostra visione è diversa, è da sobri. Ci dimentichiamo quello che succede nell’atto dell’eccitazione”.
Cosa accade, dunque, nell’atto dell’eccitazione? “E’ un momento di irrazionalità” sostiene Compagno, “Sappiamo che l’amore è un momento di irrazionalità. E forse la sua bellezza sta proprio nell’essere irrazionale, nell’essere un momento di pazzia”.
E prosegue Compagno: “E’ evidente che la persona che viene accusata di violenza non sarà in grado di cogliere le sfumature: se permanga o non permanga il consenso della presunta vittima al rapporto sessuale. Nel momento in cui il rapporto sessuale è iniziato volontariamente, è quasi impossibile riuscire a cogliere - se non c’è una netta comunicazione di revoca della volontà al rapporto sessuale - attraverso dei segnali questo consenso viene meno. Proprio perché c’è questa irrazionalità che avvolge l’intero rapporto”.
