Una malattia respiratoria infettiva canina sconosciuta è stata registrata negli Stati Uniti. Si parla di 200 casi da metà agosto individuati soprattutto nella costa nord occidentale, ma anche in Colorado, Illinois e New Hampshire. Il Dipartimento dell’Agricoltura dell’Oregon in un comunicato stampa del 9 novembre, l’ha definita una malattia respiratoria infettiva atipica, con sintomi che includono tosse, starnuti, secrezione oculare/nasale e letargia.
In rarissimi casi, la malattia si è rivelata mortale, anche se ad ora non si sa con che virus si ha a che fare, quindi nemmeno quali rimedi farmacologici adottare per debellarla. “Sulla base dell’epidemiologia delle segnalazioni, i casi sembrano condividere un’eziologia virale, ma i test diagnostici respiratori comuni sono stati in gran parte negativi”, ha detto il veterinario dello stato dell’Oregon, il dottor Ryan Scholz, all’American Veterinary Medical Association.
In altre parole, i cani affetti dalla malattia non identificata mostrano segni simili di una malattia delle vie respiratorie superiori, ma generalmente non risultano positivi al test delle malattie respiratorie comuni. Inoltre la malattia è generalmente resistente ai trattamenti standard. “I decessi non sembrano essere una parte importante della sindrome che stiamo indagando, con animali che raramente sviluppano una polmonite acuta e fatale”, ha spiegato il dottor David Needle, patologo dell’università del New Hampshire. Needle fa parte di un team che cerca di identificare la malattia e trovare segmenti di DNA comuni raccogliendo campioni dalle cliniche veterinarie locali e confrontando i risultati.
I veterinari statunitensi suggeriscono più cautela che preoccupazione, ricordando alcuni consigli anticontagio: ridurre il contatto con cani sconosciuti; tenere i cani malati a casa; ma soprattutto evitare di far bere acqua al proprio cane da una ciotola condivisa.
L'articolo Una malattia infettiva sconosciuta si sta diffondendo tra i cani: centinaia di casi accertati, ancora non esiste una cura. Ecco i sintomi a cui fare attenzione proviene da Il Fatto Quotidiano.