Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino e, con esso, finiva un’epoca che aveva profondamente segnato l’Europa e il mondo del Novecento”. In un post su X la premier Giorgia Meloni ricorda lo storico crollo del Muro e la fine del regime comunista.L’abbattimento di quel muro, che per circa un trentennio aveva solo diviso anziché unire, portò al tramonto dell’oppressione comunista e all’alba di un nuovo inizio fatto di sogni e speranze”.
Muro di Berlino, Meloni: coraggio e libertà
“A distanza di 34 anni – scrive Meloni – difendiamo il coraggio delle scelte per un futuro diverso, migliore. E ci impegniamo nel proteggere sempre i valori di libertà e democrazia. Che sono il simbolo della nostra identità”. Tante le riflessioni a oltre trent’anni da quel fatidico 9 novembre 1989, uno spartiacque nella storia non solo dell’Occidente.
Fidanza: una data storica per l’Europa
Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI-Ecr a Bruxelles sottolinea i significati attuali della data del 9 novembre 1989. “Oggi la libertà dell’Europa conosce nuove minacce, minacce esterne date dalla guerra di aggressione in Ucraina. Date dal terrorismo e dal fondamentalismo islamico che è tornato a colpire in Europa dopo fatti del 7 ottobre in Israele. Questo è il significato che diamo oggi al 9 novembre 2023”, dice a margine di una celebrazione di FdI dell’anniversario della caduta del Muro. “Una data che vogliamo ricordare nel nome di una Europa che ancora oggi deve difendere la sua libertà e identità’ dai nuovi nemici esterni che la minacciano”.
L’Europa delle patrie e della libertà
“Aggiungo – prosegue l’europarlamentare – che per noi il 9 novembre è anche la festa dell’Europa. Per alcuni anni è stata celebrata così. Oggi lo è meno perché probabilmente qualcuno ha poco interesse a ricordare che in quel momento nasceva l’Europa delle libertà e delle patrie”. Con il crollo del Muro – dichiara a sua volta Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr – crollava anche il comunismo. “Nasceva la speranza di una unione di popoli europei liberi e sovrani. Che si affratellavano in una missione storica ed epocale che è quella di valorizzare le differenze di ognuno all’interno di un quadro, speranza e progetto comuni”.
Procaccini: il sogno di un’Europa libera
Quell’idea di Europa è stata messa in discussione da chi ha pensato di trasformare quell’Europa in una sorta di super Stato che riduce le nazioni a mere entità amministrative. Noi – conclude Procaccini – attraverso la celebrazione del 9 novembre ribadiamo il nostro amore e il nostro sogno di un’Europa libera e delle patrie che ha oggi più che mai una missione nel mondo.
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