foto da Quotidiani locali
POLA Grazie a un accordo probabilmente unico nel suo genere in Croazia, 16 tombe storiche del cimitero cittadino di Monte Ghiro saranno salvate dall'oblio e di riflesso verrà mantenuto in vita un prezioso tassello nel mosaico dell'identità storica e culturale del maggiore centro istriano, di cui la componente italiana è parte imprescindibile.
Dopo circa un anno e mezzo di lavoro mirato a trovare le giuste formulazioni giuridiche e amministrative per rendere l'accordo in sintonia con le leggi e regole in materia di gestione dei camposanti, si è arrivati a formulare l’intesa tra le parti, cioè l'Associazione italiani di Pola e dell'Istria – Libero comune di Pola in Esilio rappresentata dalla presidente Graziella Cazzaniga Palermo e la società municipalizzata di onoranze funebri rappresentata dal direttore Darko Bijelic.
«Con questo documento - il commento di Cazzaniga Palermo - ci impegniamo a versare regolarmente la tassa cimiteriale di 20 euro all'anno per tomba, in collaborazione con la direzione della società, e a pulire e mantenere in ordine le tombe anche con interventi di manutenzione e riparazione in caso di necessità. In secondo luogo - aggiunge la presidente dell’Associazione - faremo in modo di risvegliare tra gli esuli l'interesse a contribuire anche in termini finanziari» cosicché l’iniziativa possa essere ampliata.
Darko Bijelić sottolinea di avere trovato una soluzione al problema della normativa deficitaria in fatto di cimiteri, che non considera il valore immateriale delle tombe abbandonate dopo l’esodo e permette dunque che dopo dieci anni di mancato pagamento dall’ultima tassa vengano messe all’asta per il riuso. «Pola è città ricca di storia - afferma Bijelić - per cui queste tombe vanno tutelate».
Anche il vicesindaco italiano Bruno Cergnul ha contribuito a cercare una soluzione che permettesse di pervenire all’accordo trovato, che dunque ha incontrato disco verde da parte dell'amministrazione del sindaco Filip Zoriči. «Sono molto soddisfatto – ha detto Cergnul - del fatto che sarà migliorato l'aspetto del campo storico del cimitero, e nel contempo fiducioso che in futuro l'accordo possa coinvolgere eventuali eredi probabilmente ora inconsapevoli di avere degli antenati sepolti a Pola».
Sicuramente quello delle 16 tombe storiche salvate non è un numero alto rispetto alle centinaia di sepolture che andrebbero curate. La speranza è però che il modello della collaborazione avrà un seguito con l'entrata in campo di altre associazioni e di eventuali discendenti. Ad ogni modo il primo passo è stato fatto: l’accordo verrà inoltrato per conoscenza al Consolato Generale d'Italia a Fiume affinché ne possa valutare l'applicabilità anche per i cimiteri del capoluogo del Quarnero.