foto da Quotidiani locali
Un 4 Novembre con polemiche quello celebrato ieri a Noventa. La ricostruzione “fantasiosa” della prima guerra mondiale del sindaco Marcello Bano – ha affermato che i veneti indossavano la divisa austriaca – ha provocato l’abbandono della commemorazione del gruppo “Uniti nella Mermoria”, un’ associazione storica che rievoca il primo conflitto in maniera anche filologica, vestendo abiti d’epoca. Tutto è cominciato quando un iscritto ai Combattenti e Reduci ha letto un piccolo testo storico introduttivo dicendo che il 4 Novembre ci richiama le tante vite spezzate durante gli aspri combattimenti della Prima guerra mondiale, che lacerò e devastò l’Europa intera.
«Una grande prova per tanti affratellati sotto il Tricolore che portarono a compimento il sogno risorgimentale ricongiungendo Trento e Trieste alla Nazione». Ma quando il corteo è arrivato in piazza per le orazioni il sindaco ha ribattuto. Ed è scoppiato il caso. «Oggi dovremmo festeggiare il 4 Novembre» ha esordito Bano «secondo me non c’è nulla da festeggiare perché è una data che ricade dopo 650 mila morti italiani. Ho sentito il discorso di prima. Anche qua bisogna dare il senso e la prospettiva corretta della storia: il sogno risorgimentale italiano? È che noi veneti eravamo dall’altra parte, vestiti con le divise austriache. Noi veneti, attenzione, noi eravamo dall’altra parte».
Sentendo dire che i veneti erano dalla parte dell’Austria Matteo Pedron, presidente di “Uniti per la Memoria”, non ci ha più visto e ha chiamato il rompete le righe durante l’ufficialità della cerimonia uscendo dalla piazza. Non si sa se Bano si sia reso conto della situazione e, dopo aver chiesto se c’erano problemi, ha continuato a esporre la sua tesi. Dal pubblico si è sentita una voce fuori campo, quella dell’ex sindaco Giuseppe Paviola che gli chiedeva di chiarire meglio. Bano ha continuato affermando che la storia la scrivono i vincitori e che a credere a questi valori era una minoranza mentre la maggior parte degli italiani andarono a combattere perché costretti.
Al termine Paviola ha chiesto spiegazioni al sindaco. «Gli italiani nel Risorgimento combattevano gli austriaci ma i veneti erano sotto di loro e combattevano gli italiani» conferma Bano, sentito al telefono «la guerra non è mai giusta, celebriamo la festa della vittoria di una sconfitta per tutti». La reazione della minoranza consiliare è stata immediata. “Con Noventa” ha postato un video di contestazione chiedendo ai partiti che lo sostengono, Fratelli d’Italia e Forza Italia, di farlo dimettere.
«La giornata dell’Unità d’Italia è forse quella che sta più a cuore agli alleati del sindaco» dichiara Alessandro Bisato «bisogna chiedere conto di queste uscite, Bano non potrà fare mica quello che vuole dalla mattina alla sera. Peraltro l’assessore Flora Tibò ha detto il contrario». Interviene anche Paviola: «La ricostruzione del sindaco è antistorica, non è stata inquadrata correttamente quello che era il tema» dichiara Paviola «ha detto che i veneti vestivano già la casacca austriaca, che non è vero, asserendo quindi che i veneti hanno tradito. Fuori luogo nella giornata dell’unità nazionale. Non c’è da meravigliarsi perché quello è il suo modo di pensare, venetista convinto, italianista negazionista». —