L’allerta rossa è cessata, ma nel Bellunese resta alta l’attenzione sui dissesti idrogeologici. I versanti hanno assorbito una quantità tale di acqua che rischiano di cedere. Lo diceva anche il prefetto Mariano Savastano al termine dell’ultimo Centro coordinamento soccorsi, venerdì: «Dovremo vedere come regge il territorio». Che ha ceduto, in Val Rosna. Dal versante sulla Sr 50 sono crollati dei massi. Uno è finito sulla fermata del bus. Veneto strade ha dovuto chiudere la strada.
Restano inoltre anche chiuse via Medil a Belluno (isolate due famiglie, la struttura del Cas con 17 migranti e un’azienda agricola) e due strade in Agordino, con cittadini costretti a passare solo a piedi lasciando le auto al di qua e al di là dei tratti interrotti.
L’allarme in Val Rosna è scattato alle 8.30, quando i primi automobilisti in transito hanno segnalato la presenza di una masso e di altri sassi in mezzo alla strada regionale 50 del Grappa e Passo Rolle. Un macigno si è staccato dalla sommità della montagna ed è piombato al suolo centrando in pieno il sito archeologico da poco realizzato dal Comune di Sovramonte per valorizzare l’area dove fu ritrovato l’Uomo della Val Rosna, i cui resti risalgono a quattordicimila anni fa. Non un bel segnale tenuto conto che l’area dovrebbe essere meta di visitatori, soprattutto scolaresche, com’è nelle intenzioni manifestate dal Comune che sta completando in paese i locali del Museo tematico.
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Il macigno ha distrutto la recinzione dell’area archeologica e alcuni pezzi hanno interessato anche l’attigua fermata dell’autobus. Insomma, stavolta è andata bene perché nessuna persona o veicolo è rimasto coinvolto, ma ovviamente si è acceso l’allarme per un tratto di strada assai trafficato come hanno dimostrato le lunghissime file che ieri mattina si sono formate per l’istituzione di un senso unico alternato.
Un’operazione necessaria per consentire in prima battuta al personale di Veneto Strade di rimuovere il materiale dalla sede stradale e successivamente per fare eseguire un dettagliato sopralluogo a una squadra di rocciatori chiamata a verificare eventuali problemi di instabilità del versante della montagna.
Sul posto, per offrire assistenza e aiutare la gestione del senso unico alternato lungo il vecchio sedime della Sr che corre parallelo alla strada, i carabinieri del nucleo Radiomobile di Feltre e i vigili del fuoco.
Resta chiusa, ad Agordo, la strada comunale a monte di Piasent che porta in località Le Foche. La frana è sotto l’asfalto, e l’alternanza gelo-disgelo, unita ad eventuali altre piogge, allarma. All’inizio della prossima settimana i tecnici della Provincia faranno un sopralluogo per determinare il tipo di intervento da fare, i tempi e i costi. La famiglia che vive a Le Foche può passare a piedi, lasciando la macchina nel punto in cui la viabilità è interrotta.
Disagi anche per le due persone che vivono a Selle, frazione di Gosaldo. Anche in questo caso la strada che porta alle abitazioni è chiusa perché il lato esterno della carreggiata ha ceduto. Si passa solo a piedi, come i cittadini hanno dovuto fare per svariati mesi dopo Vaia e le altre alluvioni che hanno colpito la zona.