Erosione della spiaggia, oltre 3 milioni di euro di danni per la costa veneziana. È il primo bilancio sul maltempo dei giorni scorsi, che ancora non è finito, tanto che ancora oggi si prevedono pioggia e vento.
Da lunedì 6 novembre, quando dovrebbe tornare il sole, i Comuni e i vari soggetti incaricati saranno impegnati prima di tutto nella pulizia dei rifiuti spiaggiati. Domani il mare dovrebbe tornare piatto e senza onde.
Il conferimento viene a costare circa 120 euro per tonnellata di rifiuto, anche se il legno si può adesso trasformare in biomassa grazie all’emendamento a suo tempo introdotto dall’onorevole Giorgia Andreuzza della Lega. E questo potrebbe limitare di molto le spese.
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I danni maggiori sono stati nella zona Pineta di Jesolo, oltre un milione di euro tra spiaggia erosa, circa 20 mila metri cubi, danni alle strutture private e pubbliche, tonnellate di rifiuti in arrivo da Piave e Sile. Erosione anche a Eraclea Mare, quindi verso Duna Verde fino a Bibione. Le mareggiate hanno inferto un duro colpo anche a Isola Verde, verso Chioggia.
«Nel nostro caso» spiega il sindaco di San Michele al Tagliamento, Flavio Maurutto «i danni non sono solo alla spiaggia, ma anche alla rete dei canali che hanno permesso il defluire del Tagliamento. Anche per noi i danni ammontano a circa un milione». A Caorle, il sindaco Marco Sarto ha confermato i tanti rifiuti spiaggiati sull’arenile, ma fortunatamente danni limitati o quasi nulli per quanto riguarda l’erosione.
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Mauro Armelao, sindaco di Chioggia, è preoccupato per la zona di Isola verde, duramente colpita. «Siamo in linea con i danni subiti a Jesolo e anche con questa ondata di maltempo la spiaggia di Isola Verde è scomparsa». Una situazione drammatica per il litorale di Chioggia, anche per tutto lo spiaggiato da ripulire. L’arenile di Isola Verde nella parte centrale e la zona di Sottomarina, dal camping Miramare ai bagni Lungomare, stanno subendo gli effetti di violente e continue mareggiate con il problema dello spiaggiato che si aggiunge alle ampie porzioni di spiaggia sparite. Gli operatori sono costantemente lungo la costa nel tentativo di ripristinare il possibile e mettere in salvo quanto rimasto. I gradini scavati dal mare in alcuni punti raggiungono il metro, in altri la spiaggia è sparita sotto una distesa infinita di detriti portati dai fiumi.
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«Passato il momento dell’emergenza», spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente di Gebis, «si aggiungerà un ulteriore problema, quello della raccolta dello spiaggiato. Ci dovrà essere uno sforzo, anche economico, per ripulire velocemente e bene la battigia dove, quando splende il sole, le passeggiate continuano anche in inverno». Tutti sono in sintonia nello stilare il bilancio dei danni. «C’è anche molta rabbia», spiega Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, «perché gli operatori stanno ripulendo e presidiando le spiagge senza sapere se dal primo gennaio avranno ancora le concessioni. È urgente una normativa che riveda tutto il sistema balneare, dalle concessioni alle spiagge libere»