MILANO. Fine di un incubo. Al quindicesimo tentativo l’Udinese torna alla vittoria piazzando un colpo da tre punti a San Siro, contro il Milan, una delle poche squadre alle quali in questo 2023 avaro di successi aveva già sottratto il bottino pieno, lo scorso marzo al Friuli. L’ha fatto giocando una partita tutto cuore e ha ricevuto i cambio una ricompensa che almeno un paio di notti la allontana dal terzultimo posto, in attesa delle possibili risposte di Verona ed Empoli.
L’undici scelto da Gabriele Cioffi è compatto e frutto del turnover operato a metà settimana, quando ha dovuto affrontare le fatiche supplementari della Coppa Italia dalle quali sono stati risparmiati ben sette dei titolari della domenica precedente, a Monza.
Ecco perché la lista consegnata all’arbitro Sacchi non ha stupito più di tanto. Ancora una volta, per esempio, il tecnico fiorentino ha optato per Ebosele e Zemura sulle fasce, il mancino particolarmente interessante almeno per l’intraprendenza fin dai primi minuti, materia nella quale l’alternativa Kamara non si è mai distinto dall’inizio della stagione. Nonostante i tanti gettoni da titolare.
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Luci e ombre. Un po’ come quelle che ieri hanno fornito Success e Samardzic, intermittenti, per un motivo o un altro. La punta nigeriana ha fatto da perno centrale con Pereyra pronto a “girargli attorno” giocando tra le linee, come vi direbbero i tecnici.
Ha fatto il trequartista, insomma. Va da sè che il talento serbo avrebbe dovuto sfruttare gli spazi concessi dal movimento del “Tucu”, cosa che ha fatto raramente. E quando l’ha fatto è mancata proprio la qualità per far lievitare un’Udinese solida, ben disegnata sul rettangolo di San Siro.
Insomma, ci si aspetta di più da uno che viene valutato una trentina di milioni, che non è più un ragazzino e che finisce un giorni sì e un altro pure in una trattativa (presunta) di mercato. Success invece ha saputo convivere con i propri limiti.
Non tanto per le giocate, ma per la varietà delle stesse. In soldoni, sa fare la torre, riesce a far salire i compagni spesso e volentieri quando riceve sulla trequarti, ma non ha la corsa per allungare la squadra, per darle profondità, particolare limitante, ma ieri il numero 7 ci ha messo davvero tanto a livello di impegno, tanto che se l’Udinese ha “punzecchiato” il Milan a più riprese, l’ha fatto grazie a Success e sfruttando anche le assenze dei rossoneri, poco propositivi sulle fasce in assenza di Theo.
Lì i bianconeri per la prima volta in questa stagione hanno dato l’impressione di saper sfruttare la gamba dei propri esterni. Nel primo tempo il già citato Zemura, nella ripresa Ebosele che ha puntato più volte Florenzi mettendolo in difficoltà sotto il profilo dell’impatto fisico.
Succede così che la congiunzione astrale diventa favorevole all’Udinese proprio attorno all’ora di gioco. Ebosele si accentra, la difesa rossonera si allarga concedendogli il sinistro, ma Adli, entrato nell’intervallo, allunga il piede sgambettando il nazionale irlandese. Rigore confermato dal Var che Pereyra trasforma spiazzando Maignan.
Parte una volata lunghissima. L’Udinese non si tira indietro. Si chiude a riccio, ma non rinuncia a tentare il colpo del definitivo ko. Ci prova anche Success nelle vesti in inatteso stoccatore, di testa, ma il portiere rossonero si distende come un gatto negando la gioia personale al nigeriano.
Cioffi ci mette del suo orchestrando i cambi. Sostituisce i due esterni, piegati dalla fatica. Dentro Joao Ferreira e Kamara per Ebosele e Zemura. Poi gli interni: Thauvin e Lovric per Samardzic e Payero, con l’immenso Pereyra a fare la mezzala. Quindi Lucca per Success. Tutto giusto mister. —
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