UDINE. Negli ultimi 10 giorni, da quel 24 ottobre quando sul Friuli Venezia Giulia si sono susseguite precipitazioni sempre più copiose, è caduta la pioggia di 3 mesi. Un accumulo eccezionale che non poteva non creare danni, allagamenti, disagi. A chiudere il cerchio del maltempo anche il vento. Fortissime raffiche di scirocco hanno sradicato decine e decine di alberi di alto fusto un po’ in tutta la regione.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13833516]]
Il previsore dell’Osmer Arpa Francesco Sioni traccia un bilancio meteorologico di quanto è accaduto nelle ultime 48 ore. «Nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 novembre - spiega l’esperto - la depressione atlantica ha raggiunto il culmine con piogge che sostanzialmente sono state molto intense sulla fascia Prealpina, con cumulati medi di 200 millimetri, ma con picchi di oltre 300 a Piancavallo, Uccea (sulle Prealpi Giulie) e Alesso dove ha esondato il torrente Palar. Piogge intense anche su Tarvisiano e Carnia, con oltre 100 millimetri, ma nessuna nevicata. Sulla pianura e sulla costa quantitativi inferiori, perché lo scirocco ha soffiato forte sulla Bassa portando i flussi umidi verso la Pedemontana. Sulla linea di convergenza, nella tarda serata, si sono formati temporali con la caduta a terra di oltre 500 fulmini nella zona tra la laguna, la costa e le valli del Natisone».
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13833209]]
Particolarmente impetuoso il vento, che ha alimentato i disagi. «Sono state misurate raffiche molto forti in quota - dice Sioni - pari a 162 km/h sul Matajur, 156 sul Rest e 144 sul Canin, 127 al rifugio Marinelli. Venti forti sulla costa, scirocco con raffiche sui 90 chilometri all’ora tra Grado, Lignano e Trieste. In seguito il vento ha girato in libeccio, portando con sè aria più fredda in quota».
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13833488]]
Se allarghiamo l’orizzonte a tutta la fase perturbata tra fine ottobre e inizio novembre, vediamo come si tratti di una serie di eventi alquanto eccezionali. «Partendo dal 24 ottobre a venerdì 3 novembre - conferma il previsore Osmer - sono caduti 100 millimetri di pioggia sulla costa, 400 sull’alta pianura, 900-1000 sulle Prealpi. Quantitativi che di solito si vedono in tre mesi».
Il maltempo non darà tregua nell’immediato, anche se i fenomeni saranno meno violenti rispetto a quelli che abbiamo appena vissuto. «Avremo in transito una nuova depressione tra la sera di sabato (oggi) e la mattina di domenica - conclude Sioni - che determinerà piogge diffuse con rovesci e temporali che in particolare interesseranno la fascia orientale (Gorizia, Cividale e le Prealpi Giulie), ma anche la Bassa pianura e l’Isontino».
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13833342]]
A partire «da sabato sera si verificherà un rinforzo dei venti di Libeccio che saranno sostenuti. Domani c’è da attendersi una probabile mareggiata, che insisterà a est e un possibile fenomeno dell’acqua alta a Trieste, Muggia e Grado. Da domani pomeriggio ci sarà un miglioramento generalizzato, ma quest’ultima perturbazione risparmierà comunque Pordenonese, Carnia e Udine e i cumulati di precipitazioni non saranno paragonabili agli ultimi. Con lunedì sembra interrompersi la serie di depressioni provenienti dall’Atlantico, ma non possiamo ancora dire di essere tornati a una fase completamente stabile. Potremmo avere ancora qualche pioggia, di debole intensità».