I comuni della Sinistra Piave e dell’Alta Marca sono i più colpiti dalla violenta ondata di maltempo. Farra di Soligo, Miane e Valdobbiadene stanno facendo i conti in queste ore con strade allagate e corsi d’acqua a rischio esondazione
Fino a 15 centimetri di pioggia caduti in 24 ore, strade e campi allagati soprattutto nell’Alta Marca, fiumi oltre il livello di guardia, raffiche di vento violente oltre i cento chilometri orari: il maltempo sferza la provincia e porta alla chiusura precauzionale delle scuole in 42 comuni.
Il perfetto di Treviso ha disposto lo stop degli istituti di ogni ordine e grado, comprese le scuole paritarie e gli asili nido, di 42 comuni della Marca in seguito all’avviso di criticità idrogeologica e idraulica emanato dal Centro funzionale decentrato della Regione Veneto.
La mappa
I comuni interessati sono quelli di Caerano di San Marco, Cappella Maggiore, Cavaso del Tomba, Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Cornuda, Crocetta del Montello, Farra di Soligo, Follina, Fregona, Giavera del Montello, Maser, Miane, Montebelluna, Moriago della Battaglia, Nervesa della Battaglia, Pederobba, Pieve di Soligo, Possagno, Refrontolo, Revine Lago, San Fior, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Sarmede, Segusino, Sernaglia della Battaglia, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio Veneto, Volpago del Montello, Asolo, Borso del Grappa, Castelcucco, Fonte, Monfumo, Pieve del Grappa, San Zenone.
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I motivi
La misura, adottata alla luce della previsione di precipitazioni diffuse e abbondanti che continueranno a interessare la provincia di Treviso anche nella giornata del 3 novembre– rileva una nota della Prefettura – ha lo scopo «in un’ottica di prevenzione» di «assumere ogni necessaria iniziativa volta a tutelare la pubblica incolumità, in particolare limitando gli spostamenti della popolazione e i conseguenti volumi di traffico lungo le strade della provincia», scongiurando «possibili ulteriori situazioni di pericolo per la pubblica incolumità e per la sicurezza stradale».
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Pieve, tracima il Soligo
I comuni della Sinistra Piave e dell’Alta Marca sono i più colpiti dalla violenta ondata di maltempo. Farra di Soligo, Miane e Valdobbiadene stanno facendo i conti in queste ore con strade allagate e corsi d’acqua a rischio esondazione.
Monitorati speciali il Muson dei Sassi ad Asolo e il fiume Soligo in zona Solighetto tra Pieve di Soligo e Farra. A Pieve di Soligo è stata chiusa al traffico, in pieno centro storico, via Borgo Stolfi, proprio per l’esondazione del fiume Soligo. Anche a Farra di Soligo strade allagate (via Canal Nuovo, via San Tiziano). Gonfio e impetuoso anche il Lierza a Refrontolo, già teatro della tragedia del Molinetto della Croda ormai quasi dieci anni fa.
Ad Asolo si è registrato uno smottamento in via Risorgimento, risolto con l’intervento del personale del settore lavori pubblici del Comune, oltre a una tracimazione in via Ca’Falier. Muson a livello trave ponte (ramo Castelcucco), e in via Carreggiate, vicinanze laterale via Val Sesilla, tracimazione con livello dell’acqua al margine della provinciale. Muson a pochi centimetri dal ponte anche tra Asolo e Fonte. A Miane, in via Canal, strada chiusa al traffico per uno smottamento che ha causato il parziale cedimento del ciglio stradale.
Il Piave
Apprensione per il Piave, notte in bianco a Ponte: si attende l’evolversi della situazione per decidere se evacuare le famiglie residenti sulle aree golenali, monitorando con grande attenzione il livello del fiume.
Il tutto tenendo conto che l’allerta idraulica arancione per il Basso Piave è prevista, secondo il bollettino della Regione, fino alle 24 di stasera.
Il fiume sacro alla Patria ha toccato alle 17.40 la soglia di 1,84 a Ponte, quattro metri in meno rispetto a martedì pomeriggio, quando per alcune ore erano stati fatti sfollare – in via precauzionale – i residenti in golena.
«Vedremo cosa succederà nella notte e domani mattina, dopodiché decideremo se far evacuare le famiglie in golena», dichiara Paola Roma, sindaca di Ponte.
Lì il Piave aveva iniziato a destare preoccupazione martedì, quando, a seguito delle piogge intense della notte e del giorno precedente, il livello del fiume si era alzato di cinque metri, raggiungendo il picco di 5,85. Una crescita repentina che aveva inquietato amministrazione e abitanti.
La situazione del Piave a Ponte risultava (relativamente) sotto controllo, ma la preoccupazione era legata alle ore successive e al possibile impatto nella giornata odierna delle violente precipitazioni che hanno sferzato la Marca. Ore di incessante monitoraggio, sapendo che bisognerà aspettare la mezzanotte di stasera per uscire dalla lunga finestra di allerta. E quindi dall’incubo.
Le previsioni
L’onda del maltempo andrà a spegnersi. «Fino alla prima parte di venerdì 3 tempo in prevalenza perturbato con precipitazioni diffuse e abbondanti sulle zone centro-settentrionali – si legge nel bollettino meteo dell’Arpav – probabili rovesci anche forti e locali temporali, specie su pianura e costa. Nel complesso del territorio e della giornata fenomeni da diffusi a sparsi, anche a carattere di rovescio od occasionale temporale su pianura e Prealpi, in diradamento a partire da sud».