Pendolare minacciato con una mazzuola e derubato del portafogli. Uno dei ladri ha ferito il poliziotto che gli aveva intimato l’alt
MONFALCONE Rapina a mano armata al polo intermodale del Trieste airport di Ronchi dei Legionari. Due uomini di nazionalità straniera hanno minacciato con un coltello e una mazzuola da muratore un pendolare di mezza età, che sabato pochi minuti dopo le 6 stava attendendo un mezzo di trasporto. Alla vittima, spinta a terra, è stata intimata la consegna del portafoglio, contente alcune decine di migliaia di euro. Il borsellino è stato prelevato con violenza dalla giacca, ma fortunatamente l’uomo non ha riportato lesioni né traumi.
Non è stato lo stesso per uno dei due agenti del Commissariato di Polizia di Monfalcone intervenuti subito dopo, su input della tempestiva richiesta di soccorso lanciata dallo stesso derubato quando ormai i due rapinatori si erano allontanati in bicicletta.
Infatti nell’arco di una manciata di minuti, a breve distanza dal luogo dell’accaduto, cioè sempre sulla strada regionale 14, la Volante ha intercettato una persona corrispondente alla descrizione fornita dalla vittima, in sella a una bici modello mountain bike di colore bianco. I poliziotti hanno intimato l’alt all’uomo, ma per tutta risposta, al successivo tentativo di fuga a piedi, ne è scaturito un parapiglia. E nella colluttazione uno dei due agenti è stato colpito di striscio alla spalla sinistra con la mazzuola. Una botta che ha richiesto un susseguente accesso al Pronto soccorso, dove è stata rilasciata una prognosi di sette giorni.
Alla fine bloccato, pur con non poche difficoltà, l’uomo di origini marocchine e poco meno di 30 anni, è stato arrestato dalla Volante e condotto in via Foscolo, al Commissariato, dove è stato identificato.
Nel frattempo le indagini, su cui vige lo stretto riserbo da parte della Polizia, si sono messe in moto e nei dintorni del luogo di individuazione del primo uomo, appunto sulla Sr 14, nel tratto che conduce a Pieris, frazione del comune di San Canzian, è stata rinvenuta una seconda bicicletta, pare di colore bianco, rosso e blu, presumibilmente mollata dal complice al primo risuono di sirena in prossimità dell’aeroporto.
A ogni modo, pur nella frammentarietà delle notizie apprese ieri, pare che anche il secondo uomo entrato in azione sabato, alle prime luci del mattino, sia stato infine rintracciato dai poliziotti e che un secondo fermo sia stato disposto, in attesa di convalida, sempre per la medesima ipotesi di accusa: rapina aggravata dalla presenza di arma atta a offendere. Due, il riferito coltello e una mazzuola, poi scagliata su un agente accorso nei paraggi del polo intermodale.
Dunque un fatto dai contorni ancora da precisare e da mettere in ordine nell’esatta scansione, con i precisi antefatti. Potrebbero in tal senso forse giovare alle indagini le immagini della rete di videosorveglianza con ogni probabilità presente nell’area, fondamentale punto di interscambio dei trasporti. E che non annovera, per modalità, precedenti nell’ultimo anno, al massimo episodi di microcriminalità, riconducibili al furto di biciclette. Colpi comunque di tutt’altro spessore.
Una rapina, quella di sabato mattina, peraltro di modesto valore, ma ad alto rischio per la vittima, gettata a terra e minacciata con la mazzuola e il coltello. E pure per gli agenti intervenuti: uno è finito poi al San Polo.