Lunedì il sopralluogo nelle zone ferite dall’eccezionale mareggiata di venerdì. Altra allerta “gialla” per domenica e lunedì
TRIESTE La conta dei danni della mareggiata di venerdì che ha sconquassato Barcola deve ancora cominciare, ma la città è già alle prese con un’altra allerta meteo della Protezione civile. «Si presenteranno nuovamente condizioni meteorologiche favorevoli al fenomeno dell’acqua alta che perdureranno per alcuni giorni», si legge nel bollettino.
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L’allerta “gialla”, per il momento, vale fino alle 12 di domani. Sarà un autunno da ricordare, questo, sul fronte del maltempo e dei suoi effetti dirompenti. Come peraltro lo era stato quello dell’anno scorso e quello dell’anno prima ancora: continui temporali, acqua alta, strade, locali, cantine e negozi allagati un po’ dappertutto in centro e non solo. Stavolta però l’acqua non ha “solo” allagato, ha distrutto. Chi in queste ore è andato a fare due passi a Barcola si è reso conto di cosa è successo. Il porfido è stato letteralmente divelto in vari punti. Adesso sembra un puzzle cui mancano tanti pezzetti. Il Comune ha transennato le zone più critiche, in particolare in Pineta, all’inizio, subito dopo il chiosco. E così, ancora, nei successivi cinquanta metri e lungo l’area attorno alle fontana e all’altro chiosco. Qui la potenza rovinosa delle onde ha anche spostato i blocchi di pietra del pavimento e le panchine in cemento. Nel tratto tra il Cedas e il locale “Pane Quotidiano”, è stata intaccata parte dei muri di contenimento. Danni ai Topolini. Colpiti, e molto, anche la struttura del “Pane Quotidiano” e lo stabilimento Sticco.
Nelle ultime ore la marea è scesa (il livello più alto in centro, sulle Rive, è stato registrato attorno alle 9.30, rendendo necessaria la chiusura di Molo Audace), lasciando la fascia costiera, soprattutto quella di Barcola con i suoi porticcioli, piena di detriti e spazzatura. L’assessore comunale Michele Babuder, che ha le deleghe a pianificazione territoriale, strade, verde e arredo urbano, ha informato la Regione dell’accaduto; ieri si è recato di nuovo personalmente sul posto per valutare la situazione. «Per quanto di competenza del mio assessorato ho interessato gli assessori regionali alla Protezione civile Riccardo Riccardi e alle Infrastrutture Cristina Amirante, per una prima comunicazione informale degli eventi nell'ambito di Barcola, che interessano sia porzioni afferenti alle competenze del Comune sia del Demanio, ricevendo la disponibilità a una valutazione condivisa, una volta effettuata la conta dei danni e delle necessità».
Domani Babuder e i funzionari comunali ritorneranno sul posto per perimetrare le aree danneggiate. I servizi Strade, Mobilità, Traffico e Verde pubblico effettueranno una ricognizione dettagliata delle zone rovinate e dei costi per le riparazioni. «Costi che – precisa Babuder – non riguardano solo la manutenzione ordinaria e di superficie, ma ora coinvolgono le strutture di contenimento e protezione. L’auspicio è che la Regione, con l’interessamento che è stato immediato del presidente Fedriga, possa venire incontro sia alle esigenze del Comune, sia di quelle delle piccole e micro imprese e associazioni sportive che, lungo la costa barcolana, hanno subito ingenti ripercussioni».
I gestori degli stabilimenti sono sconcertati. Così Francesco Minucci, socio di “Sticco bagno bar buffet Miramare castello srl”: «Domani (oggi) viene il perito. Non siamo in grado di quantificare esattamente la cifra, ma saremo ben oltre i 250 mila euro. Purtroppo non esiste al mondo compagnia assicurativa che copra catastrofi del genere, auspichiamo che la Regione possa darci una mano. Per poter ripartire la prossima stagione sono importanti i tempi di intervento, perché i lavori potrebbero durare diversi mesi. In linea generale servirebbero delle barriere frangiflutti: faccio notare che la forza del mare ha spazzato vie la cabine che erano fissate al pavimento di cemento armato, piene di attrezzatura».
Paolo Fontanot, gestore della catena “Pane Quotidiano”, giura di non aver mai visto una mareggiata del genere: «L’acqua era alta e ci sono state onde molto forti, si è alzato l’asfalto del marciapiede. Ora abbiamo parecchi danni alla terrazza che si affaccia sul mare, perché la forza dell’acqua ha distrutto il tavolato del molo ed è penetrata all’interno della cucina sottostante, rovinando anche frighi ed elettrodomestici. Le pompe, di tipo industriale, non sono state sufficienti. Saremo attorno ai 20 mila euro di danni».