GEMONA. Secondo il pm non è colpevole. Secondo la difesa, neppure. Ma per i giudici il commercialista di una società del mobile fallita accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e bancarotta societaria impropria da formazione fittizia di capitale, in concorso con gli amministratori, è responsabile dei reati che gli vengono contestati: è stato condannato a 3 anni di reclusione, con pene interdittive accessorie.
Fabrizio Peloso, 62 anni, originario di Gemona, è stato giudicato dal tribunale in composizione collegiale con rito abbreviato condizionato a una consulenza tecnica di parte di natura contabile. È difeso dagli avvocati Virio Nuzzolese e Davide Zignani.
Nei suoi confronti si sono costituite parti civili Bcc Financing con l’avvocato Serena Giliberti e la Regione con l’avvocato Elda Massari. I due amministratori di Antea spa e Cp srl Silvano Covre e Armido Piazza avevano scelto il patteggiamento.
Secondo l’accusa, grazie alla situazione patrimoniale fiorente evidenziata al 31 dicembre 2015 in una perizia redatta da Peloso, l’azienda del settore del mobile Antea, con sede a Budoia, ottenne nel 2017 finanziamenti pubblici per acquistare un macchinario di squadrabordatura.
La perizia fu redatta in occasione della scissione della Cp srl, che conferì alla neocostituita Antea il settore industriale, comprensivo di impianti di lavorazione, attrezzature, veicoli e magazzino, per un valore stimato di 700 mila euro. Per l’accusa, invece, il valore del patrimonio netto all’epoca risultava negativo. Successivamente Antea fallì. La difesa di Peloso è pronta a portare le sue ragioni in Appello.