TRIESTE «L’attenzione su Wärtsilä da parte del Governo resta alta, perché questa vertenza è una priorità. L’impegno è costante, abbiamo lavorato negli scorsi mesi e continuiamo a lavorare». Sono le parole di Fausta Bergamotto (foto), sottosegretaria al ministero delle Imprese e del made in Italy, in merito alla vertenza triestina, nei giorni in cui i sindacati chiedono rassicurazioni a Roma e alle Istituzioni territoriali sugli impegni assunti nei confronti dei lavoratori e sulla prosecuzione del percorso che dovrebbe portare alla riconversione dello stabilimento produttivo di Bagnoli della Rosandra grazie al tandem Ansaldo Energia-Mitsubishi.
[[ge:gnn:ilpiccolo:13814740]]
Un percorso che già oggi ha accumulato quasi un mese di ritardo rispetto alle scadenze indicate dal Governo, che con i sindacati si era impegnato a convocare il tavolo al ministero entro il 30 settembre. Un elemento - quello temporale - che suscita qualche preoccupazione tra i lavoratori, ma che non spinge comunque ad alzare i toni, che restano per ora bassi: ci sono segnali che la trattativa stia andando avanti in modo concreto - confermano i soggetti coinvolti - e, giunti sin qui, rimanere in fiduciosa attesa appare la mossa più saggia mentre si aspetta che arrivi a stretto giro la convocazione del tavolo, quello decisivo, quello della possibile svolta.
Nessuna data per ora è stata comunicata, probabile che non sia stata proprio definita. Si era ipotizzata una possibile convocazione nella prima metà di novembre, anche se fonti ministeriali danno ora come probabile che l’appuntamento si svolga attorno al 20 del mese. Nel frattempo, come detto, il lavoro va avanti. Sempre da fonti ministeriali si apprende che nell’ultimo mese si sono svolti tre incontri bilaterali riservati tra Roma e Trieste, in occasione dei quali la sottosegretaria Bergamotto ha incontrato la Regione e gli operatori di settore coinvolti. Bergamotto di recente è stata due volte a Trieste e ci tornerà anche la prossima settimana per un altro incontro (probabilmente l’ultimo prima della convocazione del tavolo al ministero). Anche l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen l’altro giorno aveva confermato che gli investitori stanno portando avanti la due diligence e il lavoro prosegue: «sono certa che la convocazione del tavolo avverrà a breve», aveva commentato.
Nel frattempo le Rsu aziendali e i segretari provinciali del metalmeccanici ieri mattina si sono riuniti per un confronto sullo stato della vertenza e sulle preoccupazioni raccolte tra i lavoratori a Trieste. Preoccupazioni per ora non di natura economica, visto che per i dipendenti è stato firmato un contratto di solidarietà che, anche grazie a un contributo regionale, garantisce una certa stabilità alle entrate, ma di tipo psicologico: sono in 300 a godere degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre, ma su quello che succederà dopo, per adesso, non ci sono certezze. Da qui la decisione assunta ieri dai rappresentanti sindacali di preparare una lettera che verrà inviata a Regione e Prefettura per ottenere ulteriori rassicurazioni sul fatto che il percorso per dare un futuro a Bagnoli si stia portando avanti convintamente, come da piani. Sia per dare garanzie ai lavoratori diretti che a quelli dell’indotto.
Indotto che continua a essere in sofferenza per il calo di commesse da parte di Wärtsilä, anche se qualche notizia positiva arriva. In particolare per l’azienda metalmeccanica Narnew, 79 dipendenti, che fornisce tubi per i circuiti ad alta pressione dei motori: la realtà locale più colpita dalla decisione dei finlandesi di interrompere la produzione a Trieste, dove in settembre la proprietà aveva ventilato la possibilità di chiudere entro dicembre. Proprio in queste ore è giunta la notizia che, grazie a un’intesa tra l’impresa e la multinazionale, per alcuni mesi il lavoro per la Narnew ci sarà: «non significa che sono risolte le criticità - avverte Antonio Rodà, segretario provinciale Uilm - ma che almeno si può guadagnare qualche mese e tirare il fiato, in attesa di capire cosa succederà anche di questi lavoratori, come dell’indotto, se e quando si concretizzerà la riconversione del sito produttivo di Bagnoli. Ci sarà lavoro anche per l’indotto? In che misura? Sono tutte domande alle quali speriamo di avere risposta a breve. Per questo chiediamo rassicurazioni alla Regione, in un clima di fiduciosa attesa, perché in questo momento non possiamo fare altrimenti». Parole in linea con quelle del segretario provinciale della Fim Cisl, Alessandro Gavagnin, che auspica a breve la convocazione del tavolo al ministero per avere garanzie sugli investitori in campo, «dei quali poco o nulla sappiamo oggi in via formale, ma solo informale. Sappiamo però che si sta lavorando, che le trattative vanno avanti, quindi teniamo il punto e speriamo di arrivare presto al vertice decisivo». Andrea Dellapietra, Rsu Fiom, non nasconde qualche preoccupazione, raccolta dai lavoratori, che iniziano a vedere tempi sempre più stretti, da qui a fine dicembre, per la trattativa: «Aspettiamo - commenta - con l’auspicio che qualcosa si muova a breve». Anche per quanto riguarda il tavolo regionale sull’indotto sono previsti a breve degli sviluppi.