Il Suzzara pensa positivo. In vista della trasferta, tutt'altro che comoda, del 22 ottobre a Lodrino (comune tra la Val Trompia e la Val Sabbia, nel Bresciano) mister Sergio Pelegrin ha lavorato tutta settimana per preparare la partita contro una squadra quadrata, aggressiva ed esperta. Sono ancora infortunati Arena, il giocatore americano prezioso per la difesa bianconera, e il terzino Cerchiari che potrebbe essere recuperato a breve. A fare il punto della situazione è il ds Fausto Tinazzo: «Abbiamo ancora giocatori che non sono al 100% della loro condizione. La squadra fino al precedente match era equilibrata ma l'infortunio di Arena ci ha messo in difficoltà. Per fortuna sembra che il guaio sia meno grave del previsto per cui pensiamo di recuperarlo. Anche Cerchiari nel giro di 2-3 settimane dovrebbe rientrare nei ranghi. Una volta recuperati questi due giocatori, senza altri infortuni, potremo dire di avere una squadra assolutamente competitiva».
Sarà a disposizione il terzo olandese Jomairo Kogeldans, classe 2002, centrocampista che sarà in campo insieme agli due “orange” Kiki Mettendaf e Quincy Nkansah. Il giamaicano, forte difensore Nicolloyd Dinham, seppur tenuto precauzionalmente a riposo, domenica, sarà in panchina. Mister Pelegrin ha ritrovato i suoi ragazzi e i giocatori hanno ritrovato lui dato che lo volevano riportare a Suzzara insieme ai dirigenti bianconeri per continuare il lavoro che aveva iniziato. Intanto il giudice sportivo ha comminato alla società Suzzara Spor Club una multa di 500 euro per il petardo esploso durante il match Suzzara-Cellatica di domenica 15 ottobre.
A poco sono serviti gli appelli del presidente Palvarini volti a limitare le ammende al club. Parlando invece di fatti positivi c'è da rilevare, in questo periodo, l'attività di Marco Corradini, ex giocatore del Suzzara, e attuale vicepresidente nonché responsabile dell'attività di base, che in poco tempo ha raddoppiato le iscrizioni da 60 a 120 bambini. «Quest'anno grazie anche aduna nostra precisa volontà e alle iniziative “Open Day” siamo riusciti ad avvicinare al gioco del calcio tantissimi bambini. Credo però che anche i nostri piccoli atleti, con questa grande partecipazione, manifestino la voglia di uscire di casa e di giocare su un prato insieme ad altri bambini. Abbiamo fatto meno selezione, rispetto agli anni precedenti, cercando di portare il gioco del calcio alla portata di tutti. Pensiamo che la funzione sociale debba prevalere, in questa fase iniziale, sul lato agonistico».