Nel laboratorio di saldatura della sede Enfap di Monfalcone una nuova classe di allievi sta imparando le basi della tecnica Mig Mag, cioè ad arco. Alle postazioni una figura sottile nella tuta da lavoro è curva sul pezzo su cui sta operando, seguita dal docente Stefano Tricarico. Elisa Gregori, 31 anni, di Grado, è l’unica donna iscritta al corso. Alle spalle l’esperienza in fabbrica, preferita subito a un lavoro nel settore turistico cui parevano averla destinata il fatto di essere cresciuta a Grado e il diploma all’Isis Mattei di Palmanova. «Se avessi avuto più cognizione di causa, avrei fatto il tecnico Malignani, ma abbiamo molte metamorfosi davanti per diventare ciò che vogliamo», dice Elisa, spiegando di essere entrata per caso in fabbrica, appassionandosi. «La saldatura la vedo come un’arte, perché dà la possibilità di creare qualsiasi cosa», spiega. «Forse c’è, però, qualche gene in famiglia», aggiunge sorridendo e raccontando che il nonno «saldava a elettrodo nel cantiere navale di Monfalcone». Elisa invece per cinque anni ha saldato rame su rame in un’azienda di Romans e poi per un breve periodo ha effettuato la saldobrasatura con lo stagno in Lombardia. Attività di precisione e pazienza per le quali sono preferite le donne, come spiega Tricarico. Quando è rientrata nell’Isontino, lasciando il lavoro, si è presa del tempo, decidendo quindi di frequentare il corso dell’Enfap di Monfalcone, che ha avviato anche il corso di saldatura Tig, che richiede delle conoscenze di base ed Elisa pensa già di frequentare (tra i partecipanti di quello già avviato c’è un’altra donna).
La prospettiva di entrare in un mondo ancora maschile, perlomeno in Italia, non la impensierisce. «Penso che le passioni vadano portate avanti – afferma – e comunque sta a te accettare e farti accettare. Sarebbe però bello vedere più donne in questo lavoro, che è molto bello e interessante, ti spinge a dover creare qualcosa. Per farlo ci vuole molta testa, perché bisogna essere convinti per fare un lavoro così, e molta manualità». Elisa ammette comunque di non aver ancora iniziato a cercare un nuovo impiego. «Qui all’Enfap, intanto, mi trovo benissimo e se potessi trascinarci altre persone lo farei», tiene a dire. Con lei a immaginarsi un futuro c’è comunque anche Fisnik, vent’anni, che arrivato a Monfalcone dall’Albania aveva seguito il consiglio di conoscenti iscrivendosi all’indirizzo sociosanitario dell’Isis Pertini, lasciando gli studi dopo la terza. «Qui sono arrivato per consiglio di mio padre, che ha saldato da giovane», spiega.
La sede Enfap di Monfalcone non confina però la sua offerta formativa al solo ambito industriale. In partenza ci sono percorsi di qualifica di sartoria, segreteria, magazzino, disegno navale, paghe e contributi, mentre sono già avviati corsi di tecniche di pulizia e sanificazione e di contabilità, oltre a quelli di saldatura, inglese, italiano, alfabetizzazione digitale, come spiega la coordinatrice di sede, Laura Sguassero. L’Enfap sta inoltre cercando un capannone in affitto nella zona di Monfalcone dove poter allestire un laboratorio di saldatura e carpenteria e soddisfare così le richieste di formazione delle aziende del territorio. —
