UDINE. Aumenta, in provincia di Udine, il numero degli incidenti stradali. Nel 2022 i sinistri sono stai 1.182, mentre nel 2021 erano stati 1.114. Sale anche il numero delle persone ferite, passato, nel giro di dodici mesi, da 1.402 a 1.541. L’unico dato positivo riguarda il numero di morti che l’anno scorso in Friuli sono stati 39, mentre nel 2021 erano stati 52.
Ciò che spicca, guardando i numeri, è che in cima alle cause presunte c’è la guida distratta, verosimilmente dal telefonino, anche se questo aspetto nelle tabelle dei dati non viene indicato. Tale comportamento, unito al mancato rispetto dei segnali (come per esempio il “dare precedenza”) e alla velocità, è all’origine di oltre il 70 per cento degli incidenti. In città, per quanto riguarda il numero degli incidenti, c’è una diminuzione: da 351 del 2021 ai 332 dell’anno scorso. E anche i morti sono diminuiti da 4 a 3.
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A commentare i dati diffusi di recente da Automobile Club d’Italia e basati sulle rilevazioni dell’Istat è Gianfranco Romanelli, presidente dell’Automobile club di Udine: «Rappresentano un quadro che si stava delineando già dalla fine della pandemia. Con la ripresa del traffico, sia per gli spostamenti casa/lavoro, sia per i viaggi di piacere, il numero degli incidenti ha ricominciato a salire e siamo tornati ai dati del 2019. In provincia di Udine possiamo essere felici perché c’è stata una drastica riduzione dei morti, ma il numero delle persone ferite dimostra che in ogni incidente ci sono conseguenze per tutti quelli che vengono coinvolti, tanto più tra i soggetti vulnerabili (pedoni, passeggeri e conducenti di veicoli a due ruote)».
«Come Automobile Club Udine – continua il presidente – ci impegniamo da anni nelle azioni di educazione stradale, insieme alle altre istituzioni e ai tanti soggetti, pubblici e privati, che sentono la grande responsabilità di contribuire in ogni modo a ridurre il rischio degli incidenti. L’educazione al rispetto delle regole deve essere continua, capillare e rivolta a tutti gli utenti della strada, di qualsiasi età, perché i comportamenti “scorretti” che determinano gli incidenti sono molto diffusi. Uso improprio del cellulare alla guida, mancato rispetto dei segnali e della distanza di sicurezza e velocità non adeguata al traffico, alla visibilità o allo stato della strada».
Infine, Romanelli fornisce un’anticipazione su un importante progetto che Acu Udine sta portando avanti con diversi enti e società sportive. «Grazie al contributo rilevante dell’assessorato alla sicurezza della Regione Friuli Venezia Giulia – precisa – stiamo realizzando un progetto di azioni integrate che speriamo possa essere di aiuto concreto per accrescere la consapevolezza e la sensibilità di tutti su questo tema sempre drammaticamente attuale». Si tratta, in estrema sintesi, di una campagna informativa di cui saranno protagonisti anche noti atleti.
La Provincia di Udine, la più estesa in regione con i suoi 137 Comuni, è quella con il più alto numero di abitanti e di mezzi circolanti, quindi anche quella con il più alto numero di incidenti. I dati, come si diceva, sono in crescita rispetto al 2021 e anche rispetto 2020, «mentre c’è miglioramento rispetto all’anno 2019» fanno sapere da Acu Udine.
«Analogo raffronto – spiega la direttrice di Acu Udine Maddalena Valli – è stato fatto per il tipo di strada teatro degli incidenti. Rispetto al 2021, in incremento di oltre il 6 per cento sul totale incidenti con un più 10 per cento di feriti, e un meno 25% delle vittime (con una crescita di quasi il 63% degli incidenti in autostrada, che hanno causato un più 28,6% di vittime e oltre l’82 per cento di feriti). Se si mette invece a confronto il 2022 con il 2019, le percentuali sono diverse, ma resta il segno più per i numeri delle vittime in strada e autostrada.
Interessante anche l’analisi delle tipologie dei veicoli coinvolti: rispetto al 2021, aumentano in modo costante gli incidenti per tutte i tipi di veicolo, ad eccezione del bus e del ciclomotore (oltre il 30% in meno per entrambi), ma è significativo l’incremento di quelli in bici (8 vittime e 175 feriti), confermato anche rispetto al 2019. Tra i pedoni i più vulnerabili sono gli over 65. E un elemento tristemente distintivo è il tasso di mortalità e l’indice di gravità sulle autostrade.
