L’assessore regionale all’Immigrazione: «Si farà in una località a bassissima densità abitativa, facilmente perimetrabile e sorvegliabile»
UDINE. «In Friuli Venezia Giulia abbiamo bisogno dell’hotspot per migranti. Sarà una struttura da 250 posti sulla cui localizzazione non ne so nulla». L’assessore regionale all’Immigrazione, Pierpaolo Roberti, plaude alla linea della premier, Giorgia Meloni, e ricorda di aver sempre bocciato l’accoglienza diffusa nei comuni. Non solo in Friuli Venezia Giulia, quindi, l’hotspot si farà in «una località a bassissima densità abitativa, facilmente perimetrabile e sorvegliabile».
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13027852]]
Leggendo i criteri indicati nell’emendamento che proroga a 18 mesi il limite per trattenere gli irregolari in attesa di reimpatrio nei Centri di permanenza, sono in molti a pensare all’ex caserma Lago di Jalmicco (Palmanova) anche se il consigliere regionale del Pd, Francesco Martines, schierato in prima linea contro questa localizzazione, lo esclude snocciolando i dati della densità abitativa a Palmanova.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:12984603]]
Nell’attesa che il commissario di Governo ufficializzi il sito in cui sorgerà il Centro per migranti, Roberti ribadisce: «L’hotspot è l’unico elemento che ci consente di spostare i profughi fuori dai confini nazionali».
I dati
Al momento in Friuli Venezia Giulia, secondo i dati del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione (Cruscotto), i migranti in accoglienza presenti nei centri sono 4 mila 172 immigrati, ai quali si sommano 230 gestiti con i programmi della rete Sai.
Il totale (4.402) è pari al 3 per cento del numero dei richiedenti asilo politico in accoglienza in Italia. Un anno fa la stessa percentuale era pari al 5 per cento con 4 mila 930 migranti nei centri.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13184785]]
Detto questo, nei giorni scorsi, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Trieste, ha illustrato i numeri degli ingressi in regione: «Con un trend in crescita che si è iniziato a registrare dal 2021 – ha spiegato il ministro –, nei primi otto mesi dell’anno in corso risultano aver fatto ingresso in Friuli Venezia Giulia 13 mila 700 migranti. In tale contesto, per garantire la tenuta del sistema di accoglienza, è stato attivato un meccanismo di trasferimento sistematico dei migranti in centri ubicati in altre regioni».
Alla luce di tutto ciò, Roberti ricorda che «la Sicilia regge l’arrivo dei migranti solo perché ha l’hot spot».
Nell’attesa di conoscere le valutazioni dei prefetti e del commissario Valenti, l’assessore spiega che la nostra regione «ha bisogno di un centro da 200, 250 posti, dentro questa capienza la metà delle persone non potrà uscire».
La maggioranza
«Esprimo profonda soddisfazione per la linea dura annunciata dall’esecutivo nazionale. Nella nostra regione, avevamo già detto molto chiaramente no all’accoglienza diffusa per rafforzare i controlli ai confini e creare un centro, l’hotspot, per identificare e prestare la prima assistenza ai migranti destinati altrove, in una zona isolata, sicura e con una logistica adeguata. Di fatto, abbiamo anticipato il governo nazionale» scrive, in una nota, il consigliere regionale forzista, Roberto Novelli, secondo il quale ora è tempo di passare dalle parole ai fatti.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:12984707]]
«Si tratta – spiega Novelli – di sciogliere le riserve e costruirlo. Contestualmente, è necessario rafforzare la presenza delle forze dell'ordine ai confini». Pure il capogruppo di Fi, Andrea Cabibbo, nel ribadire la linea del partito, boccia l’accoglienza diffusa. Lo fa invitando ad archiviare «la retorica terzomondista» e ad attuare «controlli serrati ai confini e un centro per identificare e prestare il primo soccorso ai migranti in una zona isolata e sicura».
L’opposizione
Dai banchi dell’opposizione Martines continua a monitorare la situazione. «Che cerchino una caserma è fuori dubbio, ma il fatto che tra i criteri ci sia la bassissima intensità abitativa mi fa pensare a una struttura isolata che non può essere l’ex caserma Lago di Jalmicco».
[[ge:gnn:messaggeroveneto:12984592]]
Martines, che è anche l’ex sindaco di Palmanova, fa notare che il Comune della città stellata si «estende su 13,3 chilometri quadrati e conta 5 mila 409 abitanti, ovvero 406,1 per chilometro quadrato. In regione – aggiunge – nella classifica per densità abitativa occupa il settimo posto».
Il consigliere del Pd auspica, invece, «che la premier Meloni tenga conto dell’impegno assunto dal suo ministro sulla condivisione della scelta che se da un lato non va calata dall’alto, dall’altro non deve far dire in regione che la scelta è stata fatta a Roma».
Sulla questione interviene anche il Movimento5stelle regionale. In una nota, il movimento si schiera al fianco dei sindaci coinvolti nell’accoglienza dei minori non accompagnati, e si dice preoccupato «per la gestione militarizzata che prevede il trattamento degli immigrati fino a 18 mesi nei centri di raccolta. In questo modo rischiano di diventare ingestibili».
E ancora: «Le strutture di accoglienza centralizzate non sono la soluzione. Sollecitiamo nuovi interventi economici proprio per affrontare gli arrivi e una politica di accoglienza diffusa sul territorio che garantisca controlli, integrazione, convivenza civile».