Sulla questione del nido di Ostiglia, ancora chiuso, interviene anche l’attivista Alessandro Incorvaia che chiede al sindaco Valerio Primavori di ridurre la retta per compensare parzialmente il disagio patito dalle famiglie per il rinvio dell’apertura del nido “L’albero delle farfalle”, e non risparmia critiche.
Nel frattempo emerge un altro problema: alla materna non è partito il pre-scuola e i genitori che lavorano sono in difficoltà.
Ma sulla vicenda nido arriva anche l’intervento della segretaria del circolo Pd, Paola Merighi: «Il sindaco ha fatto male ad attaccare i suoi dipendenti».
Il nido, che avrebbe dovuto aprire a inizio settembre, aprirà il 2 ottobre. Lo slittamento è da imputare a ritardi per l’approntamento della sede provvisoria.
La sede principale del nido deve subire un intervento legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza e, per questa ragione, l’amministrazione aveva individuato una sede provvisoria, in un plesso privato.
Il sindaco, scusandosi, aveva aggiunto che «anche noi amministratori siamo vittime degli errori di programmazione dell’ufficio tecnico».
Incorvaia interviene su questa dichiarazione: «È eticamente e politicamente scorretto puntare il dito contro i dipendenti comunali. Chi governa Ostiglia deve assumersi le proprie responsabilità invece di accusare altri soggetti di disservizi nei confronti dei nostri concittadini».
Sullo stesso tono la dichiarazione di Merighi: «Non entro nel merito dei dettagli tecnici della vicenda che ha portato allo slittamento dell’apertura dell’asilo nido, ma ritengo inopportuno l’attacco del sindaco alla struttura dell’ufficio tecnico comunale. Il primo cittadino, insieme alla sua giunta, ha la responsabilità politica ed è chiamato a rispondere ai cittadini, tutti, che l’abbiano sostenuto o meno alla guida del paese e nelle situazioni critiche o positive che siano».
In questo caso, di fronte a un disservizio reale, «il sindaco dovrebbe metterci la faccia e non scaricare le colpe sulla struttura tecnica. L’offesa pubblica ai dipendenti dell’ufficio tecnico, tutti i dipendenti, non può che avere conseguenze negative sull’ambiente di lavoro, probabilmente già in sofferenza, ma che non si risolve con un comunicato alla stampa dove si denigra la professionalità di tutti, indistintamente».
Incorvaia propone, poi, di ridurre le rette: «Abbiamo chiesto al primo cittadino di venire incontro a quei genitori che stanno subendo enormi disagi. Sarebbe consigliabile una riduzione relativa alla prima retta mensile, visto e considerato che i disagi sono stati causati dall’amministrazione. Stessa cosa avevamo chiesto l’anno scorso per il disservizio relativo allo scuolabus, ma l’amministrazione aveva fatto orecchie da mercante. Mi auguro che non lo faccia anche in questo caso».
C’è un altro problema, inoltre, alla scuola materna di via Bonazzi: non è più attivo il servizio pre-scuola, «un servizio essenziale per tutti quei genitori che, per necessità lavorative, devono accompagnare i propri figli prima delle otto».
Il pre-scuola è sparito dal modulo di iscrizione, a differenza di scuolabus e mensa. «Questo - aggiunge Incorvaia - induce molti genitori a rivolgersi a strutture alternative o ad affrontare enormi difficoltà lavorative in caso di iscrizione. Chiediamo alla giunta comunale di prendere in considerazione la riattivazione del servizio».