Devastante. Il Mantova domina in lungo e in largo e manda al tappeto pure la Pro Sesto. Lo fa con una gara tenuta in mano per tutti i 90’, culminata nelle reti che nella ripresa hanno consegnato il settimo punto in classifica.
CONFERME
In avvio Possanzini sceglie l’usato sicuro. L’undici iniziale è lo stesso della prima giornata (Burrai escluso, era squalificato) e lo stesso di Arzignano. Dall’altra parte la Pro Sesto versione catenaccio anni ’60 e con tanto di striscione dedicato all’ex dirigente Botturi (ora al Mantova). Tutti dietro la linea della porta, nessuno escluso. La volontà di Parravicini è chiara: lasciare le operazioni di manovra nelle mani del Mantova e provare, se possibile, a combinare qualcosa in ripartenza.
POCHI VARCHI
E chiaramente, fin dall’inizio, ci si rende conto che per il Mantova non sarà semplice sfondare la linea Maginot impostata dai milanesi. Tanto che la prima mezza occasione la si registra solo al 18’, da una palla inattiva per giunta. Corner di Burrai, la difesa rilancia sui piedi di Muroni che prova la botta ma non inquadra lo specchio. Al 30’ bel traversone di Maggioni per Fiori, anticipato al momento della deviazione da Del Frate. In questo momento, a metà frazione, il dominio biancorosso è quasi imbarazzante: per 13 minuti la palla resta nei piedi del Mantova.
CASO DA MOVIOLA
Il monologo biancorosso prosegue ininterrotto se si esclude una conclusione di Barranca al volo al minuto 32. Poi, come un lampo, arriva il gol. E arriva pure il secondo caso da moviola della stagione dopo il rigore non concesso a Debenedetti contro il Padova. Succede tutto al 35’: Galpuppini tira di potenza dal limite, la palla viene deviata e schizza verso la traversa. Ribatte Del Frate ma lì, a un metro, c’è Maggioni che di testa segna. Ma per la terna è fuorigioco. Dalle immagini sembra che l’esterno sia in linea con i difensori al momento del tiro.
BRIVIDI E GIOIA
Nella ripresa c’è subito in brivido per i biancorossi che rischiano grosso su una discesa della Pro Sesto. Ma è un fuoco di paglia, perché un secondo dopo il brivido la palla torna costantemente nei piedi dell’Acm. La ragnatela fitta viene premiata dal gol di Maggioni. Sì, ancora lui, come ad Arzignano. È il 7’ quando Panizzi inventa un traversone al bacio per l’esterno che anticipa il marcatore e deposita in rete col piattone.
ACCADEMIA E SPRECHI
E in questo momento arriva l’unica mezza nota stonata del Mantova. Perché dopo il gol incassato il castello di carte voluto dalla Pro Sesto crolla totalmente. Ci sarebbe ampio margine per chiudere la pratica e addirittura dilagare. Al 10’ botta di Fiori con un destro che viene deviato sul palo da Del Frate. Poi al 18’ gran palla di Galuppini per Monachello che prova il tiro a giro senza successo. E infine di nuovo Fiori che al 20’ si accentra e tira a colpo sicuro, con palla che viene fatta schizzare in angolo da un avversario. Insomma, un assedio. Che però non porta al raddoppio, tanto che quando al 26’ la Pro Sesto confeziona una doppia chance (conclusioni ribattute di Sala e Gattoni) qualcuno inizia a vedere fantasmi.
TUTTI A CASA
Al 29’ però arriva il meritato raddoppio. Merito di Fiori che insacca, merito pure dell’arbitro che sorvola sul recupero palla con fallo di Burrai e sulla posizione di Giacomelli (che produce l’assist) di netto fuorigioco. Ai tifosi però interessa poco, perché c’è da spelarsi le mani di fronte al pallonetto dell’esterno offensivo. Un gioiellino. Poco prima l’Acm aveva cambiato pelle, con l’inserimento dell’ex Vicenza e di Wieser. Una squadra molto offensiva, segno evidente che Possanzini di giocare sulla difensiva non ne vuol proprio sentir parlare. E ha ragione lui, perché il Mantova nonostante i tanti giocatori d’attacco, non subisce mezzo tiro in porta. Anzi, spreca il tris con Mensah e Galuppini. Peccati da registrare, ma perdonabili. Eccome se li perdoniamo.
