«I ragazzi che abbiamo accolto qui avevano tra i 18 e i 25 anni. Provenivano da Tunisia, Egitto e Africa Subsahariana, per lo più di lingua francofona, ma soprattutto persone che rappresentano la forza lavoro del loro Paese con una cultura media, Periti, elettricisti, tecnici, ma anche alta come insegnanti e gente che, a differenza di altri arrivi, ha scelto in massa malgrado i tempi stretti, un corso di italiano di due ore: è stato seguitissimo».
Fabrizio Tellini, direttore del Consorzio Veneto Insieme che raggruppa le cooperative di Confcooperative che si occupano di immigrazione nel Padovano, racconta tutto d’un fiato l’esperienza alla Falconetto.
«Non c’erano analfabeti – forse uno o due – che invece spesso sono una componente importante delle persone che arrivano. Parliamo potenzialmente dei nostri lavoratori di domani».
Insomma, che l’accoglienza a Forcellini sia andata benissimo, lo raccontano i fatti: «Il quartiere ci ha sostenuto - continua Tellini – sono venute mamme con bambini, una ragazzina ha consegnato una lettera piena di speranza ai profughi e alcune persone hanno portato dolci, panini, come si andasse a far visita a degli amici. La parrocchia non ci ha lasciati mai soli, ha messo a disposizione i campi e i ragazzi hanno fatto attività sportiva. È stato un progetto che ha funzionato oltre le aspettative».