È stato un lieto rientro al lavoro dalle ferie quello dei dipendenti dell’Asufc e altrettanto liete saranno le vacanze per gli operatori che devono ancora usufruirne. La direzione generale dell’azienda, infatti, ha fatto sapere che 3.894 dipendenti hanno percepito nella mensilità di agosto oltre 6,1 milioni di euro complessivi per le ore lavorate in più, attuando così gli accordi integrativi aziendali.
Si tratta soltanto di una parte dei riconoscimenti che l’Azienda assegna agli operatori che hanno garantito la presenza in servizio oltre il proprio normale orario di lavoro. Un carico di lavoro extra che vale, per il 2022, 20 milioni di euro e di questi già 18 milioni sono stati liquidati. Soldi che medici, infermieri, operatori sociosanitari, tecnici stavano aspettando, dopo aver coperto turni di colleghi assenti perché in ferie o in malattia, ma anche per non far pesare sui sevizi ai pazienti la carenza di personale negli ospedali.
Un impegno che, oltre alle prestazioni aggiuntive, viene remunerato anche con altre modalità, di cui la voce più cospicua è quella relativa alle Risorse aggiuntive regionali: 7 milioni che sono giù stati liquidati con cadenza bimestrale fra i dipendenti del comparto, infermieri e operatori sanitari a cui è stato richiesto un sacrificio in più per un cambio turno o un richiamo in servizio. Anche tutti i dirigenti sanitari si sono visti riconoscere le ore fatte in più con oltre 3,7 milioni di prestazioni aggiuntive. Tanti soldi per tante ore lavorate oltre il proprio turno, soprattutto per cercare di abbattere le liste d’attesa e al particolare carico di lavoro che si trova ad affrontare chi opera nelle strutture di emergenza-urgenza, come i Pronto Soccorso.
«Una parte è stata liquidata costantemente anche durante il 2022 – spiega il direttore generale dell’Asufc, Denis Caporale –, mentre le Rar sono state liquidate ora». I 18 milioni vanno a coprire tutti i turni extra per i dipendenti che li hanno fatti, dato che non tutti fanno ore di lavoro in più, ma per chi ha rinunciato a molto per rimanere in corsia, l’Azienda ha riconosciuto lo sforzo: «Sicuramente è riduttivo pensare che la disponibilità e, in alcuni casi, l’abnegazione dei singoli professionisti sia pienamente compensata da premi economici che sono necessariamente limitati – afferma Caporale ringraziando tutti gli operatori –, ma va comunque ricordato che il sistema sanitario pubblico, in aggiunta al trattamento economico di base, agli straordinari e agli incentivi già previsti dai contratti collettivi di lavoro, dedica ai propri dipendenti risorse economiche, specifiche e significative». Ora mancano gli ultimi 2 milioni da liquidare, sui 20 stanziati e il dg assicura che saranno erogati a breve, «inoltre – conclude – da settembre saranno disponibili ulteriori risorse stanziate dalla Regione per riconoscere le prestazioni aggiuntive che vengono fatte per abbattere le liste d’attesa».