GORIZIA. È una piccola rivoluzione copernicana. Temporanea, sì, perché si tratta di una sperimentazione ma che è destinata a cambiare le abitudini nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti.
Dopo vent’anni (erano i tempi dell’amministrazione di centrosinistra a guida Vittorio Brancati) si ridimensiona notevolmente il sistema delle isole ecologiche. La decisione è contenuta in una delibera appena approvata dalla Giunta comunale in cui si spiega, nel dettaglio, il motivo della scelta. Che, semplificando al massimo, fa rima con «risparmio».
La sospensione del servizio
Andiamo con ordine. Nella delibera si dispone, in via sperimentale, la sospensione del servizio di raccolta delle isole Conai di Lucinico e Piedimonte sino al 31 dicembre con riserva di disporre la chiusura definitiva del servizio in esito alla sperimentazione. Si dà atto che, nel frattempo, verranno effettuate valutazioni di fattibilità tecnico-economica, d’intesa con il gestore del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (Isontina Ambiente), per l’eventuale introduzione di un servizio alternativo mediante isole mobili.
Nel frattempo, i servizi sospesi verranno, comunque, garantiti attraverso l’ordinario servizio di raccolta porta a porta nonché mediante il centro di raccolta di via Gregorcic a Gorizia e l’isola Conai di Straccis, l’unica al momento che sopravvive.
Un’esperienza nata vent’anni fa
L’introduzione delle “Isolette ecologiche di quartiere” risale al maggio del 2003: una decisione che venne presa per far fronte all’esigenza dell’epoca di migliorare il sistema di raccolta direttamente nei quartieri di Gorizia. Il tutto avvenne su proposta dell’allora Amg spa, l’Azienda municipalizzata di Gorizia, che venne adottata dalla Giunta attraverso una delibera specifica in cui si diede il via al «progetto prototipo».
Perché, adesso, quell’esperienza viene sospesa? A dirlo sono i numeri e a spiegarlo è l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Del Sordi. «Si tratta di un approccio che è stato quasi abbandonato: ormai non lo applica quasi nessun Comune. In vent’anni le cose sono cambiate. Le isole sono davvero sottoutilizzate e costano troppo. Dobbiamo contenere i costi. È una spesa ormai non più sostenibile. Non chiudiamo le porte definitivamente a questo sistema ma i dati sono chiari». Quali? Nel decennio 2012-2021, si è rilevata una riduzione del numero di accessi al suddetto servizio da parte dell’utenza cittadina, tanto che a Lucinico si è passati da 13.611 accessi del 2012 a 5.238 registrati nel 2021 (riduzione del 61,5%) e a Piedimonte, nello stesso periodo, si è passati da 12.792 a 5.985 (riduzione del 53%). Nello stesso periodo sono state riscontrate riduzioni, tuttavia meno rilevanti, anche a Straccis dove si è passati da 17.065 accessi nel 2012 a 12.607 nel 2021(riduzione del 26%).
Le isole sottoutilizzate e le valutazioni
«La riduzione degli accessi - continua Del Sordi - deriva principalmente da un minore numero di utenti che utilizza il servizio “isole Conai”, attestando come, nel corso del 2021, si sono recati al punto di Lucinico solo 725 utenti, nell’isola di Piedimonte 993 e nel centro di Straccis 1.172. Tali dati indicano un accesso medio da parte dell’utente di 8 volte all’anno, quindi meno di una volta al mese, e che le due isole di Lucinico e Piedimonte si collocano al di sotto della media, attestandosi rispettivamente a 7,2 e 6 accessi/utente all’anno: ovvero un servizio adoperato, nel peggiore dei casi, una volta ogni due mesi, nonostante l’apertura delle isole da lunedì a venerdì, con orario 14-19, e sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19». Non solo. A sentire il Comune, anche i dati sulla quantità di rifiuti conferiti/raccolti nelle isole ha subito una netta diminuzione. «Tale valutazione ha tenuto conte della quantità delle frazioni differenziate raccolte dalle isole rapportandole alla produzione annuale di tutti i rifiuti differenziati raccolti. In tal senso, le isole Conai confermano l’andamento degli accessi sopra indicato, con l’isola di Straccis capace di raccogliere, con buona approssimazione, la somma delle altre due isole».
La percentuale di raccolta dei rifiuti differenziati nelle tre isole, si attesta a circa il 5,6% per gli imballaggi in plastica, il 10% per il vetro e il 13,7% per carta e cartone.
La partenza ipotizzata
e il risparmio
Quando partirà la sperimentazione? «Presumibilmente il 4 settembre ma potrebbe essere anche che la sospensione scatti dalla settimana successiva», fa sapere ancora l’assessore. Il costo medio della gestione delle tre isole di quartiere, calcolato sull’ultimo triennio, è pari a 279.052,97 euro, a fronte di una spesa media nello stesso periodo sostenuta per il servizio di raccolta porta a porta e stradale delle sole frazioni differenziate, di 468.705,62 euro.
