Non ci cambia. Un problema curioso c’è in MotoGP e riguarda la KTM. Giusto parlare di questione di abbondanza per la squadra austriaca. Alla prova dei fatti, la Casa di Mattighofen avrà l’anno venturo tra le sue fila la stessa coppia di piloti nel Team Factory, ovvero il sudafricano Brad Binder e l’australiano Jack Miller. Inoltre, ci sarà il progetto “GasGas” che proseguirà con gli spagnoli Pol Espargaró e Augusto Fernandez, considerando il loro prolungamento di contratto recente.
Resta però insoluta la questione legata all’iberico Pedro Acosta. L’attuale leader del Mondiale di Moto2 guarda con grande interesse alla top-class e non è un caso che la KTM gli abbia assicurato una delle sue RC16 per convincerle a rimanere in squadra.
C’è però un problema in quanto, allo stato attuale delle cose, la Dorna non ha alcuna intenzione di dare la possibilità alla Casa austriaca di avere nella massima cilindrata una quinta moto. L’ha detto in maniera categoria il boss Carmelo Ezpeleta, in quanto una novità di questo potrebbe avere un impatto negativo nella categoria a suo dire.
“Non c’è mai stata una quinta moto per KTM e non ci sarà. Il sistema che abbiamo ora funziona molto bene, e i team privati hanno un valore che perderebbero se dessimo una moto a tutti quelli che ne chiedono una”, ha detto Ezpeleta (fonte: Motorsport.com). Ecco che una soluzione potrebbe essere l’uso delle wild card, che però apre a degli “inviti” per un numero di gare limitato.
“L’aumento del numero di inviti sarà attuato l’anno prossimo. Proporremo alle squadre di fare più wild card. La KTM ha quattro posti e cinque piloti sotto contratto. Credo che, con la quantità di eventi che abbiamo, avere cinque piloti che possono salire su una delle quattro moto in qualsiasi momento sia una buona soluzione“, ha aggiunto il manager spagnolo.
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