MONFALCONE. I nidi pubblici nel Basso Isontino sono in tutto sei, di cui due operativi a Monfalcone, ma il perimetro dei Comuni che li stanno gestendo con dipendenti diretti si sta restringendo. Di fatto Staranzano è l’unico ente che non sta ricorrendo a educatrici esterne, mentre Monfalcone mantiene una larga maggioranza di personale interno e Grado ha una presenza sempre più ridotta di diretti. Nel nido pubblico dell’isola, che conta 40 posti complessivi, le educatrici sono in totale 8, ma 6 appartengono a una cooperativa e 2 sono dipendenti comunali. Ronchi dei Legionari, che in questi giorni ha formalizzato la sostituzione delle sue quattro educatrici e il ricorso totale alla cooperativa sociale Itaca nel suo nido L’Aquilone, va invece ad aggiungersi a Fogliano Redipuglia, che ormai da tempo si appoggia alla stessa cooperativa per l’operatività del suo nido Il grillo parlante.
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Il tema del personale non è secondario per un servizio che si rivolge alla primissima infanzia (a Monfalcone e Grado, ad esempio, vengono accolti bimbi dai 3 mesi), come spesso mettono in evidenza i genitori. Quelli, però, che sono riusciti a trovare un posto e raggiungere l’obiettivo pare sempre più difficile a fronte di un aumento della domanda sollecitato sia dai cambiamenti della struttura e delle esigenze delle famiglie, ma anche dalla possibilità di usufruire di tariffe più accessibili grazie al bonus regionale. Le strutture pubbliche mettono a disposizione un totale di 239 posti, mentre i privati, da Grado a Sagrado, offrono 170 posti. In entrambi i casi non tutti a disposizione, vista la permanenza dei bambini per più anni. Nel nido famiglia Come d’Incanto di Fogliano Redipuglia, struttura privata accreditata capace di accogliere 8 bimbi, i posti per l’anno educativo 2023-2024 sono andati coperti a maggio con i genitori invitati a muoversi a settembre-ottobre per il 2024-2025.
Dal nido di Fogliano per l’anno che sta per iniziare sono rimasti esclusi 46 bambini (contro 30 ingressi), a Grado per 16 ingressi 20 sono finiti in lista d’attesa (quasi tutti concentrati nella fascia 3-12 mesi), a Monfalcone sono 37 i bimbi che non hanno trovato un posto, mentre 45 sono entrati.
«Una parte, però, contiamo possa trovare una risposta con l’attivazione delle sezioni primavera nella scuola dell’infanzia», afferma l’assessore all’Istruzione Tiziana Maioretto, che ieri pomeriggio ha avuto un nuovo tavolo operativo con la dirigenza scolastica. «Un’altra decina di posti della nostra lista d’attesa sarà assorbita dal nido aziendale Fincantesimo – aggiunge –, ma dall’anno educativo 2024-2025, visto che i lavori devono ancora concludersi e la struttura accreditarsi». Che la politica adottata dalla Regione possa aver sostenuto la domanda, mai così elevata, è probabile anche per l’assessore Maioretto. «La misura per quanto riguarda Monfalcone va inoltre a sommarsi alla decisione di questa amministrazione di non aumentare le tariffe, rimaste invariate a partire dal 2016», sottolinea.
A Monfalcone viene confermata pure, però, la scelta di appoggiarsi a personale dipendente. «Entro fine anno saranno indetti i concorsi per l’assunzione di tre educatrici a copertura dei pensionamenti previsti – spiega ancora Maioretto – e della coordinatrice dei nostri due nidi comunali, dopo il pensionamento, avvenuto nell’estate, di chi ricopriva l’incarico, Andra Vlassich. In totale i dipendenti sono 17 di cui 3 operatori d’appoggio». Monfalcone comunque ricorre da tempo a una “soluzione mista” nel nido l’Albero azzurro di via Tagliamento, ma anche in quello di via Cosulich. In base al capitolato della gara i cui termini si sono chiusi a inizio agosto per l’affidamento dei servizi alla prima infanzia e ai minori (centri estivi), l’affidatario dovrà occuparsi sia di una parte dei servizi educativi sia della gestione completa dei servizi generali (lavanderia, riordino ambienti, piccole pulizie, apertura/chiusura sede) nei due nidi. Si tratta di un accordo quadro di valenza triennale e del valore complessivo di 4,3 milioni al netto dell’Iva.
«Il nostro è un nido pubblico e ancora tutte le dipendenti sono comunali», rivendica da parte sua il sindaco di Staranzano Riccardo Marchesan. Il nido comunale “Guido Rossa” in totale mette a disposizione 30 posti e le educatrici impiegate sono 6 affiancate da due operatrici d’appoggio.