foto da Quotidiani locali
TRIESTE. È ancora mistero su chi abbia sabotato l’impianto di carotaggio per i campionamenti necessari alla costruzione della futura cabinovia. Il danno è stato messo a segno nella mattina di martedì 29 agosto da ignoti in Strada del Friuli, all’altezza del civico 147. La Digos ha avviato gli accertamenti del caso.
Ma in queste ore l’area del cantiere – i lavori sono momentaneamente sospesi a causa del prolungarsi del maltempo – è anche oggetto di controlli costanti da parte delle pattuglie della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Non solo per arginare il rischio di altri blitz, ma anche per monitorare la presenza sul posto di un gruppo di attivisti, come il comitato “No ovovia”, contrari all’opera. Finora non si sono verificate proteste accese né tensioni, ma il servizio di vigilanza delle forze dell’ordine prosegue.
Non sarà semplice risalire all’autore del danneggiamento: d’altronde non ci sono testimoni e la zona, almeno nella parte circoscritta dal cantiere, è priva di sistemi di videosorveglianza. Potrebbero però essere d’aiuto, a questo proposito, le telecamere delle abitazioni private limitrofe.
Il sabotaggio ha riguardato il tubo dell’acqua del macchinario utilizzato per i campionamenti: la carotatrice, appunto, una piccola ruspa sistemata a bordo della strada che serve a infilare alcuni tubi di metallo nel terreno per estrarne i cilindri di terra da analizzare. Il tubo dell’acqua è stato tagliato mentre i tecnici della ditta incaricata stavano eseguendo i lavori. Devono essere state circa le otto di mattina quando si è verificato l’episodio. Come accertato successivamente, la manichetta di gomma collegata alla cisterna di rifornimento è stata recisa in due punti: con un taglio netto vicino alla cisterna e un altro più a ridosso del macchinario. L’autore del gesto probabilmente ha utilizzato una cesoia.
Tutto questo mentre un gruppo di residenti stava seguendo le operazioni sul posto, in segno di aperto dissenso.
Gli addetti all’intervento hanno poi riferito agli agenti della Digos di non essersi accorti di nulla: «Non abbiamo visto nessuno», ha affermato uno degli operai. «Poi ci siamo accorti del danno e a quel punto abbiamo chiamato la Polizia».
La Digos, oltre ad aver fotografato il danno, ha anche raccolto le testimonianze dei residenti presenti. Ma niente: nessuno, l’altra mattina, ha notato movimenti sospetti.