Ha spento 102 candeline, insieme alla sua famiglia, Nandina Morelato. «Una donna sempre in prima fila per la famiglia e per il lavoro» raccontano i familiari. Nandina è originaria di Barbasso, frazione di Roncoferraro, e proviene da una famiglia antifascista. Ai tempi della guerra si trasferì in Germania col padre per cercare lavoro e mandare i soldi in Italia, dove trovare un lavoro non era affatto facile. Nandina era la più grande di quattro fratelli.
Tornata in Italia, si è poi sposata con Giulio Verzelleri, sindacalista della Cgil e segretario del Partito Socialista. Energica e indipendente, ha sempre lavorato in campagna, nel Veneto e nel Mantovano, ma durante gli scioperi del dopoguerra si è sempre schierata, in prima fila con i lavoratori. «Era la moglie del sindacalista e si batteva in prima fila – raccontano i familiari - Ma a quei tempi c’era anche chi sparava contro chi scioperava».
Già da una quindicina di anni vive a San Giorgio, una decisione presa per potersi avvicinare alla figlia. A caratterizzarla è la sua mente lucida e, da sempre, la sua autonomia.