UDINE. L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, da ormai quasi dieci anni, non è soltanto un problema correlato all’ospitalità e alla necessità di trovare strutture adatte, ma anche di costi che ricadono inizialmente sulle spalle degli enti locali prima dei rimborsi di Stato e Regione.
Se le varie norme statali in tema di accoglienza sono state limate spesso nel corso degli anni, quello che è rimasto invariato è il “compito” che spetta ai sindaci dei Comuni in cui viene rintracciato un minorenne straniero non accompagnato.
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Tocca infatti al primo cittadino farsi carico dell’accoglienza del ragazzo e della necessità di trovare una struttura adatta, nonchè autorizzata, all’ospitalità Fin dai tempi dell’assessore di centrosinistra Gianni Torrenti, inoltre, la Regione ha spesso denunciato i costi che vengono addebitati agli enti locali. E l’attuale titolare di centrodestra della delega alla Sicurezza e all’Immigrazione, Pierpaolo Roberti, certamente non si discosta da questa linea. «I costi variano da 110 a 140 euro al giorno – spiega l’assessore –. I Comuni sono costretti a pagare le fatture e poi presentano il conto alle Prefetture e alla Regione, per quota parte, per ottenere i rimborsi».
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Al di là dei tempi dei versamenti garantiti dallo Stato, che hanno alzato in più occasioni un mare di polemiche anche in Friuli Venezia Giulia, dal 2015 in poi è stata quasi sempre la Regione ad assicurare una quota significativa di denaro ai Comuni perchè, semplicemente, quanto messo a disposizione dallo Stato non era sufficiente a coprire le spese sostenute. La situazione, tuttavia, è decisamente cambiata dal 1º gennaio di quest’anno. «Nel 2018, lo Stato versava ai Comuni 45 euro a notte per ogni minore straniero non accompagnato – spiega Roberti – con la cifra mancante che veniva garantita nella sua totalità dalla Regione. Nel corso degli anni ci siamo confrontati con il Governo nazionale sottolineando la palese stortura e auspicando un maggiore intervento da parte dello Stato. Abbiamo quindi ottenuto un primo aumento salendo a 65 euro al giorno per arrivare a 100 euro a partire da inizio anno».
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È quasi inutile sottolineare, tra l’altro, come questo comporti per le casse della Regione un risparmio notevole a tal punto che in assestamento di Bilancio la giunta ha tagliato drasticamente la quota di denaro che era stata inserita su questo capitolo di bilancio al momento dell’approvazione della nuova legge sull’immigrazione voluta dal centrodestra.
Lo scorso anno, entrando nel dettaglio dei numeri, la Regione ha “girato” ai Comuni qualcosa come più o meno 13 milioni per compensare il differenziale di costi legato all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati con uno stanziamento complessivo da 17 milioni in tre anni inserito, come accennato, nelle pieghe della nuova legge quadro sull’immigrazione. «Grazie all’aumento dei fondi assicurati dallo Stato – conclude Roberti – saremo in grado di risparmiare una cifra tra gli 8 e i 9 milioni che potremo reinvestire in altri settori».