TRIESTE. Pronto soccorso di Cattinara potenziato con un’area operativa di 300 metri quadrati per l’osservazione breve intensiva che sarà attiva da oggi: 12 posti letto monitorizzati, uno dei quali garantisce un totale isolamento, che saranno di fondamentale importanza per un Pronto soccorso che aveva spazi del tutto insufficienti a fronteggiare l’aumento esponenziale degli utenti registrato nell’arco degli ultimi dieci anni.
La nuova area, oltre a consentire un afflusso quotidiano maggiore, potrà far calare i tempi d’attesa, ottimizzare la valutazione (triage) dei singoli casi, aumentare la qualità del lavoro dei sanitari e quella del servizio percepita dai cittadini, dando una risposta migliore in particolare per i codici di medio-bassa priorità, che oggi rappresentano il 40-50% degli accessi. Nella sala lavoreranno su tre turni giornalieri un totale di cinque sanitari per ogni turno (due medici, due infermieri, un oss).
I nuovi spazi a disposizione del Pronto soccorso sono stati inaugurati ieri: c’erano, tra gli altri, il direttore generale dell’Asugi Antonio Poggiana, il sindaco Roberto Dipiazza, l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, il direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione Franco Cominotto e Massimiliano Liberale, direttore del Dipartimento risorse tecnologiche, infrastrutture e investimenti dell’Asugi.
L’intervento – i lavori sono durati quattro mesi – è costato 524 mila euro (spesa coperta da fondi regionali e ministeriali): si tratta del primo stralcio della riqualificazione del Pronto soccorso e si inserisce nell’ambito della ristrutturazione del nosocomio di Cattinara. Da sottolineare che è stato installato un sistema di estrazione dell’aria dotato di un filtro particolare che garantisce la pressione negativa e dunque la possibilità di un totale isolamento, impedendo all’aria di uscire all’esterno della sala, azzerando il rischio di contagi. Inoltre la nuova sala, in futuro, potrà essere utilizzata anche come area Covid in caso di un ritorno di situazioni pandemiche.
I posti letto sono disposti perimetralmente rispetto ai punti di controllo e di lavoro del personale medico: sono distanziati l’uno dall’altro e ci sono dei “separè” per garantire ulteriore privacy. Ognuna delle 12 postazioni dei pazienti è dotata di moderne “travi testaletto” o “travi pensili” che assicurano la distribuzione di gas medicali, gli allacciamenti dei monitoraggi, l’illuminazione, la chiamata agli infermieri.
«Un bell’inizio di quello che sarà il futuro di Cattinara – ha sottolineato il sindaco Dipiazza –. Il Pronto soccorso è sempre stato un luogo particolare per Trieste e devo fare i complimenti a chi lavora in questa struttura. Abbiamo un grandissimo progetto per questo ospedale, andremo a realizzare qualcosa di straordinario».
Riccardi ha parlato della riorganizzazione avviata a livello regionale nei Pronto soccorso che «risponde alle condizioni in cui ci veniamo a trovare oggi nell’intero Paese, situazione frutto di scelte di politica sanitaria non fatte negli ultimi trent’anni, un immobilismo che ha portato a numerosi accessi inappropriati nei Pronto soccorso». «La colpa non è del cittadino – ha rimarcato l’assessore –, ma di un sistema sanitario che va ridefinito nelle funzioni, anche con una forte politica legata al mondo delle professioni sanitarie: la società è cambiata e i modelli di un tempo non sono più validi. Questi spazi ricavati nel Pronto soccorso di Cattinara rispondono a un nuovo tipo di esigenza del cittadino-utente e sono organizzati in modo tale da gestire le diverse casistiche in base alla gravità, riducendo le tensioni sia nel paziente, sia nel personale». Riccardi ha aggiunto che «l’organizzazione del Pronto soccorso di Cattinara, con aree isolate e diversificate è frutto anche dell’esperienza pandemica».
«Il personale sanitario addetto al triage in base ai sintomi, ai parametri riscontrati, ai dati e assieme al software in dotazione sceglieranno il livello di gravità del paziente – ha spiegato Cominotto –. Se i parametri sono normali il paziente accederà a questi nuovi spazi. Prevediamo che il 50% dei codici accettati al Pronto soccorso entrerà qui. Vi lavoreranno due medici, due infermieri e un oss che avranno il compito di accettare il flusso sulle diverse postazioni. Le più emergenziali saranno le più vicine al bancone. In questo modo sarà possibile far entrare più pazienti, nello stesso periodo di tempo, rispetto al modello precedente». Liberale ha precisato che l’area per l’osservazione breve intensiva sarà utile anche come «test» in vista dell’ulteriore riqualificazione che interesserà il Pronto soccorso.
Mentre si svolgeva l’inaugurazione dei nuovi spazi, dall’altra parte del nosocomio di Cattinara andava in scena ieri mattina un sit in di protesta. «No alla chiusura dei consultori di San Giacomo e San Giovanni» è stato lo slogan, diffuso anche con volantini distribuiti ai cittadini, rilanciato dal Comitato di Partecipazione per i Consultori Familiari di Trieste. All’ingresso dell’ospedale i manifestanti hanno affisso anche un grande striscione