foto da Quotidiani locali
TRIESTE. Il ritorno di Enrico Celeghin ha irrobustito un centrocampo che sembrava ancora un po’ leggero sul piano della prestanza fisica. Il giocatore arrivato dal Como, e legato ora alla Triestina con contratto biennale, l’inverno scorso aveva cambiato il volto dell’Unione, assicurando quella sostanza determinante per gli equilibri allora coordinati da Gentilini. L’assist a Seregno per il gol di Mbakogu era stata una semplice dimostrazione di un piede educato, il che integra le capacità in termini di fisicità. La piazza ha accolto molto bene il ritorno del centrocampista classe ’99, lui stesso ci sperava.
«Sono contento di essere rientrato a Trieste, ci speravo. È stata una estate di attesa, ma sono davvero molto contento».
A 24 ore dal suo arrivo Tesser l’ha gettata nella mischia. Sensazioni dopo la partita contro il Koper?
«Un test molto impegnativo, contro una squadra forte ed organizzata con qualche settimana in più di preparazione, però credo non si sia vista troppo la differenza, è stata una partita equilibrata. Siamo contenti e fiduciosi, nel voler mettere in pratica da subito i concetti del mister».
Una squadra con molti elementi nuovi, può già fare qualche valutazione?
«I giocatori nuovi sono tanti ed io sono arrivato mercoledì quindi ci sarà tempo per conoscerci ma ho visto già individualità importanti e caratteristiche diverse che all’interno di una squadra permettono di formarla e renderla competitiva a 360 gradi».
Un inciso sui giocatori confermati, quei compagni con i quali da gennaio ha compiuto una impresa.
«Sono molto contento di aver ritrovato alcuni compagni, un piacere rivederli, con tutti mi sono trovato bene, sarà un piacere giocarci assieme. Sappiamo cosa abbiamo passato l’anno scorso, credo sia importante ripartire anche da questo per dare una mano ai tanti nuovi».
Quali obiettivi ci si può porre o con quali prerogative è ritornato a Trieste?
«Chi c’era l’anno scorso sa come è stata la stagione e l’impegno che ci è voluto per mantenere la categoria, ci siamo riusciti in modo incredibile. Ora la squadra è cambiata molto ed anche la società a partire dal Presidente, ci sono delle direttive chiare a mio avviso, l’obiettivo lo vedremo con l’avviarsi del campionato, capiremo a che a livello saremo. L’importante è lavorare per migliorarsi di partita in partita, Tesser è un allenatore importante, dobbiamo seguirlo nell’indicarci la via giusta».
Torniamo all’amichevole di Capodistria. Una Triestina capace con personalità di prendere le redini, soprattutto nella seconda metà di primo tempo.
«Il primo quarto d’ora siamo partiti più attendisti, poi abbiamo cercato di pressare più avanti. Il mister chiede compattezza alla squadra, quindi è importante che la squadra sia unita, corta, senza allungare le distanze, così ciascuno può rendere al meglio».
L’anno scorso con Gentilini le veniva richiesto di occupare una delle due caselle in mediana, quest’anno si passa al centrocampo a tre. Fa differenza per il gioco di Celeghin?
«Secondo me posso interpretare tutti i ruoli del centrocampo con le mie caratteristiche. L’anno scorso abbiamo giocato con il centrocampo a due, quest’anno a tre ma ho già parlato con il mister e credo di poter interpretare sia il ruolo del play che la mezzala, l’importante è capire le indicazioni e cosa viene richiesto per poter dare una mano alla squadra».