foto da Quotidiani locali
TRIESTE. Procedono senza soste i lavori di abbattimento dell’ex piscina terapeutica Acquamarina. I lavori, iniziati lo scorso 24 luglio, si sono conclusi nella loro prima parte e adesso l’azienda che ha in appalto la gestione della demolizione, procederà con il suo intervento sulla base della struttura.
«Tutta la parte superiore al livello stradale è stata buttata giù – commenta il responsabile della Ghiaie Ponterosso, Arrigo Marcon – e adesso stiamo selezionando i vari rifiuti per riciclarli nel modo adeguato. Solamente dopo si procederà con la demolizione anche della parte sottostante e dei pali di fondazione. Se tutto va bene per fine mese dovremmo farcela come previsto dal cronoprogramma».
Prima dei lavori di demolizione veri e propri era toccato allo svuotamento di quel che rimaneva degli interni della piscina dal materiale presente, per poi passare, nell’ultima settimana di luglio, alla demolizione vera e propria appunto. «Abbiamo svuotato tutto, differenziando quello che potevamo – prosegue Marcon – dal legno, alle plastiche, alla carta. Poi, una volta ripulito tutto, siamo passati alla demolizione vera e propria della parte cementizia e laterizia».
La Ghiaie Ponterosso è la stessa impresa che aveva abbattuto la sala Tripcovich. «Anche questa struttura ci sta dando un po’ di filo da torcere – ammette il responsabile dell’impresa di San Vito al Tagliamento – nel senso che anch’essa ha alcune parti fatte di materiale di una certa resistenza. L’operazione sta andando via più veloce solo perché l’impianto nel suo complesso è meno imponente della Tripcovich».
Una volta abbattuta completamente la vecchia piscina, si passerà alla realizzazione della nuova struttura, per la quale sono stanziati 5,4 milioni di euro, ripartiti tra i 200 mila di contributo regionale, i 2 milioni di quello statale e i 3,2 milioni di avanzo vincolato del Comune. Per l’abbattimento dell’Acquamarina lo scorso aprile erano stati stanziati 800 mila euro attraverso un contributo della Regione Fvg. L’assegnazione dell’opera non è avvenuta con un bando di gara, ma attraverso la cosiddetta “procedura negoziata”, affidando il compito all’azienda che ha offerto il prezzo più basso.
La scelta di demolire la piscina ha quindi ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, compresa quella dell’Authority portuale, proprietaria del terreno su cui sorge la struttura gestita dal Comune di Trieste. La piscina Acquamarina fu inaugurata nel 2000. Il pomeriggio del 29 luglio 2019 l’intero tetto crollò senza preavviso. La struttura, solitamente affollata, quel giorno era vuota in quanto chiusa per lavori di manutenzione. Fu solo un caso estremamente fortuito quindi se il crollo non causò morti e feriti.