TRIESTE. Attimi di paura, l’altra notte, in via Flavio Gioia. Un uomo di circa 30 anni - invitato da una guardia giurata ad allontanarsi dalla zona del parcheggio del Silos gestito dalla Saba Italia - si è scagliato a mani nude sulla vettura in dotazione allo stesso vigilante privato, mandandone letteralmente in frantumi il parabrezza. L’episodio è avvenuto attorno all’1.30: a quell’ora la guardia, in forze all’Sts - Stabilimento triestino di sorveglianza, stava perlustrando il perimetro del parcheggio. Notato un uomo che stava dormendo davanti a uno degli ingressi, gli ha intimato di allontanarsi, per poi proseguire a bordo della vettura la perlustrazione all’interno del park. Accortosi che l’uomo lo stava seguendo, ha fermato l’auto. È a quel punto che il trentenne, a mani nude, ha iniziato a colpire. La guardia ha avvisto la centrale operativa Sts, che a sua volta ha allertato le forze dell’ordine. Quando è intervenuta la Polfer, l’aggressore si era allontanato. «Fortunatamente alla nostra guardia giurata, fisicamente, non è successo nulla», spiega l’amministratore unico dell’Sts Federico Meule: «Rivolgo un pauso al nostro operatore che ha saputo gestire la situazione nel migliore dei modi, mantenendo la calma e mettendo in atto le procedute previste». Sull’episodio indaga la Polfer, che acquisirà le immagini delle videocamere della zona. Il caso ieri è stato al centro anche di una polemica politica, scaturita a seguito di una dichiarazione del sindaco Roberto Dipiazza in diretta a Telequattro: «La guardia giurata poteva tirare fuori la pistola e dire: “Se mi fai dei danni all’automobile ti sparo”. Poi vedi come questo si calma...». Ad ascoltarlo dallo studio c’era la consigliera del Pd Laura Famulari, vicepresidente del Consiglio comunale, che ha bollato come «preoccupante che il sindaco dia un indirizzo sull’uso delle armi, cosa tanto più impropria quanto preoccupante in concomitanza con l’armamento della Polizia locale».
La dichiarazione del sindaco non è scappata neppure al vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo e suo sfidante alle amministrative 2021, che ritiene «grave il fatto che il primo cittadino dimostri di non conoscere le regole più elementari che invece l’addetto alla sicurezza ha rispettato alla lettera». Per l’esponente dem «l’idea di esibire un’arma in modo un po’ sbruffone può emergere in una chiacchiera da bar, non da chi dovrebbe gestire, tra le altre cose, l’armamento della Polizia locale». Russo invita Dipiazza a spiegare se, «oltre a rilasciare queste dichiarazioni a ruota libera, è in grado di fare qualcosa per recuperare il controllo del territorio e garantire più sicurezza in una città che negli ultimi anni, fra sparatorie, accoltellamenti e infiltrazioni della criminalità organizzata, è diventata decisamente meno sicura».
Dipiazza replica senza il minimo passo indietro: «Quando, tempo fa, ho visto che un carabiniere per fermare una persona che imbrattava il Senato lo afferrava per un braccio, invece di estrarre l’arma e intimargli di smettere, ho provato un senso di disagio per il grande rispetto che ho per la divisa e per le forze dell’ordine». Quindi, per Dipiazza, «sapere che una guardia giurata ha dovuto restare chiusa in macchina di fronte a uno che la spaccava, mi fa male e mi chiedo: perché non tiri fuori la pistola e spari un colpo in aria così almeno ti difendi? Altrimenti perché questi addetti sono armati? E comunque, se i cittadini non condividessero il mio pensiero, non mi avrebbero rieletto più volte sindaco».