foto da Quotidiani locali
La chiesa di San Barnaba, la mattina del 10 agosto, era gremita per l’ultimo saluto a Vittoriano Rondelli, per tutti Vito. Tantissimi i fiori ai piedi della bara dell’istruttore di fitness, scomparso improvvisamente la sera del 7 agosto a 56 anni, stroncato probabilmente da un infarto.
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«Eri amato da tutti perché non dicevi mai una parola fuori posto, anzi, ne avevi una buona per tutti perché eri saggio, pacato, un gigante buono – ha detto con la voce rotta dalla commozione la moglie Ilaria durante il funerale – Sei stato un marito fantastico e un padre stupendo per Emma, la tua principessa, come la chiamavi tu. Il tempo è stato poco, il destino crudele con noi, ma spero di averti reso felice e, ovunque tu sarai, noi per te ci saremo sempre e tu saprai starci ancora vicino per darci la forza di essere felici». Parole toccanti in una chiesa silenziosa nonostante la folla, partecipe e commossa.
Parole di speranza sono arrivate dal parroco di San Barnaba, don Riccardo Gobbi, durante l’omelia: «Il mistero della morte, non facile da accettare per la famiglia e gli amici, soprattutto quando avviene in modo prematuro e improvviso, è il mistero della vita. Vito si occupava dei suoi affetti e del suo lavoro, si prendeva cura della salute delle persone. La sua vita è stata disciplina per il corpo, ora, la sua morte, deve esserlo per lo spirito».
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In chiusura, dopo aver parlato della “trasfigurazione” di Cristo dal Vangelo, il parroco ha citato un passo dei “Promessi sposi” di Alessandro Manzoni: «Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande». Nelle prime file erano seduti i colleghi della Niker Fitness di Sant’Antonio di Porto Mantovano, dove Vito lavorava, tutti con addosso la divisa della palestra, una t-shirt nera con scritto “staff” sul retro. Tutti con gli occhi gonfi e il fazzoletto in mano.
Al termine delle esequie è stata suonata una canzone che nessuno, però, è riuscito a sentire: una sola frase è arrivata fino alle ultime file, «sempre sarai... ». A lungo la bara ha sostato sul sagrato della chiesa, circondata da amici, parenti, colleghi e clienti di Vito mentre dalla vicina scuola di musica, segno di vita, uscivano scale e arpeggi stentanti dei giovani allievi. Un applauso scrosciante ha accompagnato il carro funebre alla partenza per il cimitero, tra i fiori.Paola Cortese