Mentre ad Abuja, in Nigeria, si riunisce il nuovo vertice della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) che dovrà stabilire le prossime mosse da compiere dopo il colpo di Stato in Niger, i leader golpisti compiono un altro passo di rottura rispetto alle richieste di Onu, Stati Uniti e Unione europea. La giunta militare guidata dal generale Abdourahamane Tchiani ha infatti nominato il nuovo governo del Paese.
Lo ha fatto con un decreto i cui contenuti sono stati diffusi sulla tv nazionale nella serata di mercoledì. L’esecutivo sarà formato da 21 membri e sarà guidato dal primo ministro Ali Mahaman Lamine Zeine. I 20 ministri, tra cui quelli della Difesa e degli Interni, sono generali del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (Cnsp) che ha preso il potere.
Tutto mentre ad Abuja i leader dell’Africa occidentale ribadiscono, attraverso il loro presidente Bola Tinubu, la volontà di arrivare a una soluzione attraverso la via diplomatica, allontanando almeno per il momento l’ipotesi dell’intervento armato. “Confido che le nostre deliberazioni saranno produttive e fruttuose, portandoci a trovare una soluzione amichevole alla crisi politica in Niger. Mentre continuiamo a lavorare insieme in solidarietà e armonia, possiamo garantire un futuro prospero per l’intera regione dell’Africa occidentale. È nostro dovere esaurire tutte le strade di impegno per garantire un rapido ritorno al governo costituzionale in Niger. Occorre coinvolgere tutte le parti, compresi i golpisti, in discussioni serie per convincerle a cedere il potere e reintegrare il presidente Bazoum“, ha detto.
Anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è detto preoccupato per lo stato del deposto presidente Bazoum e della sua famiglia, chiedendone “il rilascio immediato e incondizionato e la reintegrazione come capo dello Stato”.
Intanto, però, il protrarsi della crisi politica e i sempre più delineati schieramenti hanno contribuito a peggiorare i rapporti tra uno dei vicini del Niger, il Mali alleato dei golpisti, e la Francia, che su quei Paesi ha sempre esercitato, anche dopo la loro indipendenza da Parigi, una forte influenza. I due Stati hanno infatti deciso di sospendere il rilascio dei visti ai rispettivi cittadini. L’ambasciata francese all’inizio di questa settimana ha sospeso questo tipo di attività nella capitale del Mali, Bamako, dopo aver classificato tutto il Paese in una “zona rossa” dove è fortemente sconsigliato viaggiare. La giunta del Mali ha risposto congelando i nuovi visti per i cittadini francesi presso la sua ambasciata a Parigi in un atto di “reciprocità”, ha affermato il ministero degli Esteri maliano.
L'articolo I golpisti del Niger nominano il nuovo governo. Vertice dei leader del West-Africa (Ecowas): “Avviare un dialogo con i militari” proviene da Il Fatto Quotidiano.