Un andamento sorprendente fino a un certo punto. In questi primi giorni del Masters1000 di Toronto ci troviamo ad aggiornare con costanza il numero delle teste di serie uscite di scena prima del tempo e del previsto. Allo stato attuale delle cose, ben otto giocatori facenti parte dell’elite hanno già salutato il Canada.
Stefanos Tsitsipas (n.4 del tabellone) ha dovuto subire una lezione di tennis da chi si pensava fosse ormai sul viale del tramonto, ovvero il francese Gael Monfils. Il greco, vincitore la settimana scorsa a Los Cabos (Messico), si pensava avesse recuperato una condizione buona, ma il ko contro il transalpino ha fatto ripiombare nell’ombra l’ellenico.
Situazione difficile per chi, invece, quest’anno ha fatto vedere cose molto interessanti come il danese Holger Rune. Il n.5 del seeding è stato battuto dall’americano Marcos Giron e questo risultato non faceva parte delle previsioni. Il giovane classe 2003 probabilmente non è al meglio per problemi alla schiena, ma il suo rendimento nei 1000 sul cemento, quest’anno, non è stato allo stesso livello di quelli sul rosso. Non è andata meglio al russo Andrey Rublev, eliminato dal non irresistibile statunitense Mackenzie McDonald. Per la testa di serie n.6 un ko sorprendente.
A questo elenco dobbiamo aggiungere Frances Tiafoe (testa di serie n.9), eliminato dal redivivo Milos Raonic, Felix Auger-Aliassime (testa di serie n.10) in crisi nera e battuto dall’australiano Max Purcell, il britannico Cameron Norrie (n.11 del seeding) estromesso dall’altro australiano Alex de Minaur, il tedesco Alexander Zverev (n.13 del seeding) dominato dallo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina e il croato Borna Coric (n.14 del seeding) out per mano dell’aussie Aleksandar Vukic (lucky loser).
Come si può leggere ciò? Indubbiamente, può incidere una fase di preparazione per i tennisti più forti in vista degli US Open, però è altrettanto chiaro che il livello medio sia decisamente alto e quindi possa portare a risultati che, leggendo la classifica, si farebbe fatica a prevedere.
Foto: LaPresse