I residenti di via Doberdò e dintorni contro i sondaggi preliminari finalizzati a valutare la fattibilità di un park sotterraneo al servizio dell’impianto
TRISTE Sono iniziati a Opicina i carotaggi preliminari per sondare il terreno nell’area in cui dovrebbe sorgere il parcheggio sotterraneo al servizio della cabinovia. E così, puntuali, sono riesplose sull’altipiano pure le polemiche sull’utilità o meno di un’opera che, evidentemente, continua a far discutere.
Stavolta a protestare sono i residenti della zona che circonda il parcheggio lungo lo stradone che parte dal quadrivio di Opicina e porta a Prosecco. Proprio in quel punto, infatti, la scorsa settimana i tecnici e gli addetti della Tecno Geologia Perforazioni, srl di Moniga del Garda specializzata in questo tipo di operazioni, hanno iniziato a perforare il sottosuolo arrivando a parecchi metri di profondità, per verificare la consistenza della roccia e valutare la possibilità di costruire l’impianto di sosta che dovrebbe appunto fungere da parcheggio di scambio, in quanto destinato ad accogliere le automobili di coloro che poi dovrebbero scendere in città con la cabinovia.
«In primo luogo – lamentano i residenti, soprattutto coloro che abitano in via Doberdò, la strada che lambisce l’attuale parcheggio – non siamo stati informati di alcunché. Come sempre, del resto. Ci siamo ritrovati davanti, da un giorno all’altro, camion, attrezzature e operatori che scavavano. Ma, soprattutto, siamo preoccupati perché nei paraggi c’è una dolina, elemento incompatibile con costruzioni di qualsiasi tipo, a quanto ci risulta, perciò non riusciamo proprio a capire. Non vorremmo poi che si dimenticasse che per effetto della realizzazione di un parcheggio deputato a ospitare un migliaio di vetture, come risulterebbe dall’ultimo rendering, il quadrivio di Opicina è destinato diventare un punto di traffico concitato e ingestibile». Al fianco dei residenti si schiera immediatamente Nives Cossutta, presidente della Seconda circoscrizione: «Da mesi sto chiedendo al Comune di essere messa al corrente dei progetti e delle varie situazioni che riguardano il progetto della cabinovia, ma non ottengo mai risposte. Semplicemente, e il caso dei carotaggi ne è l’ennesima conferma, non siamo considerati soggetto degno d’informazione. Sappiamo che il nostro parere non è vincolante, ma un’amministrazione trasparente dovrebbe comportarsi in maniera ben diversa. Mi è stato promesso un incontro a settembre», conclude Cossutta: «Vedremo se sarà così».
Anche Nadia Bellina, presidente del consorzio “Insieme a Opicina”, interviene in proposito: «Ho sentito dei residenti molto preoccupati perché si ritengono potenziali destinatari di espropri. E ricordo che l’attuale parcheggio di superficie dovrebbe comunque servire alla Protezione civile in casi di emergenza». Netto anche il parere di William Starc, presidente del Comitato No ovovia: «Qui si stanno sovvertendo tutte le regole pur di arrivare a un risultato – afferma – ma la nostra vigilanza continuerà su ogni dettaglio».
«L’intervento della srl veneta è stato predisposto con la massima cura per evitare disagi a chi vive nella zona – la risposta degli uffici comunali competenti – e in ogni caso non è necessario procedere con ulteriori avvisi, in questa fase. Siamo ai preliminari per valutare la fattibilità del progetto. Quando sarà il momento saranno avvisati tutti gli interessati, a cominciare dalla Circoscrizione”
