Solo poche ore fa Iga Swiatek vinceva con facilità il suo 15° titolo in carriera (ma primo WTA 250) a Varsavia, sconfiggendo in finale Laura Siegemund per 6-0 6-1 in poco più di un’ora. Capace di trionfare già in 4 tornei del Grande Slam a soli 22 anni, stiamo parlando senza dubbio di una campionessa come poche altre se ne trovano a livello WTA in questo momento.
Eppure, non sempre le opinioni su un dato personaggio dello sport, soprattutto se vincente o addirittura, per qualcuno, troppo vincente tanto da dare poco spazio alle avversarie – come nella fattispecie di Swiatek – sono le medesime, e c’è anche qualcuno che va in contrasto rispetto alla visione comune.
È il caso dell’opinionista di ESPN Jimmy Arias, ex tennista capace di raggiungere la semifinale dello US Open nel 1993, che ha espresso una visione bizzarra sulla n° 1 WTA nel bel mezzo del podcast “Inside In”, sostenendo come l’avvento di Swiatek “non sia stato positivo per il tennis femminile”. Ma è l’argomentazione di Arias a sorprendere: “Porta il suo cappellino talmente in basso sul viso che non è neanche possibile vedere la sua faccia o i suoi occhi durante la partita. Non si riesce, per questa ragione, a stabilire una connessione emotiva con lei e a comprenderne la personalità”.
Il 58enne analista di ESPN non è nuovo a uscite che potrebbero, potenzialmente, suscitare risposte piccate da parte dei giocatori. Ed è proprio ciò che è avvenuto quando Arias ha parlato di Nick Kyrgios, esprimendo qualche perplessità sui suoi effettivi problemi fisici: “Ha giocato solo una volta quest’anno. Non sono sicuro però che il suo gomito o il suo ginocchio gli stiano dando troppo fastidio, magari i Pokemon…”.
E il buon Nick non è di certo uno che le manda a dire, come testimonia la pronta risposta via social: “Hai qualche problema con me? Anche se non avevo idea di chi fossi prima che un mio amico mi mandasse un messaggio 10 minuti fa”. E poi ancora: “Ti sarei grato se tenessi il mio nome fuori dalla tua bocca, affinché tu possa conservare qualche forma di credibilità”.
E staremo a vedere se anche Swiatek avrà qualcosa da obiettare rispetto alle parole di Arias.