TORTONA. A dieci anni esatti dalla chiusura del reparto di ginecologia e delle sale parto all’ospedale di Tortona, ieri mattina una donna ha partorito nei reparti del Santi Antonio e Margherita. È stata un’eccezione, vista la delibera con cui fu sancito il declassamento del Dipartimento emergenza e accettazione e la chiusura del blocco parto, ma è accaduto e oltre alla curiosità statistica, c’è anche il valore sanitario ed assistenziale di confermare come il livello dell’ospedale di Tortona sia comunque tale da affrontare ogni genere di emergenza, come appunto effettuare un parto improvviso, trasformando le stanze del pronto soccorso in una sala parto.
È stata infatti un’improvvisa necessità, con una conclusione non esattamente prevista della gestazione, a condurre una giovane donna, alla sua seconda gravidanza, a rivolgersi con estrema urgenza al pronto soccorso, facendosi accompagnare di corsa in auto dal marito, senza cioè che vi fosse il tempo di attendere un’ambulanza o di recarsi a Novi Ligure o Alessandria.
Alla visita al pronto soccorso è stato chiamato d’urgenza il ginecologo Giuseppe Colafiglio, che insieme a Roberta Virtuani, dottoressa responsabile del Pronto soccorso, ha svolto le operazioni di parto, oltre all’assistenza e alle verifiche costanti delle condizioni della mamma e del neonato. La gravidanza è stata portata a termine senza alcuna complicazione e, appena è stato possibile una volta che le condizioni di entrambe si sono stabilizzate, è stato disposto il trasferimento a Novi Ligure con l’ambulanza e il ricovero nel reparto Ostetricia per l’osservazione e le cure del caso. E così, oltre a ritrovare la dicitura “nato a Tortona” almeno per un caso, c’è stata la dimostrazione di prontezza da parte dei medici e di flessibilità della struttura ospedaliera, che già per varie specialità si pone come riferimento per il territorio e che presto vedrà la realizzazione del nuovo reparto di Riabilitazione funzionale come ulteriore struttura di livello provinciale.
