[LL] N. Hibino b. S. Errani 7-5 3-6 6-4
È finito tra i rimpianti, all’esordio, il torneo di Praga per Sara Errani. La trentaseienne romagnola ha perso contro Nao Hibino una partita in cui l’incredibile mole di situazioni vantaggiose non è bastata a consentirle di tagliare per prima la linea del traguardo. Una sconfitta che, semplicemente guardando lo score, fa male per davvero: Sarita è stata avanti nel primo per 5-0 salvo perderlo subendo un tremendo parziale di sette game a zero sciupando due set point; poi, vinto il secondo grazie al decisivo break nell’ottavo gioco, ha sciupato un vantaggio di 3-0 nel terzo con tre palle del 4-0, facendosi peraltro rimangiare il break del 4-3. Un cumulo di situazioni favorevoli sprecate incredibile, che non lascerà tracce positive nella memoria di una giocatrice ancora a secco di vittorie sul duro in stagione a livello di main draw nel Tour maggiore. L’ultima esultanza in assoluto di Errani sul cemento risale al primo turno delle qualificazioni di Indian Wells, dopo la vittoria ai danni di Ylena In Albon.
IL MATCH – Sara è partita in carrozza, solida da dietro e ordinata sulle diagonali, brava a raccogliere gli errori figli della frenesia della giapponese. Hibino, incapace di pazientare e incline alla ricerca di chiusure improvvide, ha fatto letteralmente fatica a tenere la palla in campo nella prima fase dell’incontro, e dopo nemmeno venti minuti il punteggio recitava 4-0 Errani. Passata la bufera, rimesso un minimo di ordine nel piano tattico, Hibino a preso infine a tenere dentro le accelerazioni di dritto, iscrivendosi di fatto alla contesa. Pareva comunque tardi, quando Sara si è fatta scippare per la prima volta il servizio sul 5-1, e invece i problemi erano appena cominciati. Errani si è ripresentata a servire per la prima frazione sul 5-3, procurandosi un set point in seguito a uno spettacolare corpo a corpo a rete chiuso da uno splendido pallonetto, ma Hibino si è salvata con una splendida risposta infiocchettata da una facile volée alta. Poco dopo, un rovescio lungo di Sara ha azzerato il conto dei break: 5-4. La numero sette d’Italia ha avuto un altro set point, stavolta in risposta, nel gioco successivo; tuttavia, subito dopo il doppio fallo che l’aveva generato, la giapponese ha piazzato un rovescio vincente e poco dopo ha completato la rimonta a cinque. Errani, innervositasi e più volte sorpresa a monologare torva, ha subito il sesto gioco (e il terzo break) consecutivo spedendo out il passante per il 6-5 Hibino, la quale, per la prima volta avanti e chiamata a chiudere al servizio, non ha fatto complimenti completando la sensazionale rimonta al cinquantasettesimo minuto quando Sara ha affossato in rete un rovescio in manovra.
Il secondo set, in gran parte rimasto sorprendentemente allineato all’ordine dei servizi, si è deciso all’ottavo gioco: prima una palla corta vincente di Sara, poi il dritto scentrato da Hibino hanno procurato a Errani le prime palle break del parziale. Le è bastata la prima, perché Nao ha tirato lunga una comodissima volée di dritto con il campo spalancato. Non c’è stato più modo di sintetizzare il riassunto del match; uno a uno e decisioni rinviate al terzo. Un terzo set che i cultori dei luoghi comuni applicati alle cronache WTA assocerebbero alla forma di psicoterapia di gruppo ideata dal sociologo Moreno: rinfrancata e apparentemente in procinto di sbranare un’avversaria in completa confusione tattica e psicologica, Errani è fuggita sul tre a zero con tanto di doppio break a favore, e, al servizio nel quarto game, ha persino avuto tre palle per il 4-0. Hibino, che pareva abbondantemente pronta per lo shampoo, ha però deciso di provare a giocare la partita fino in fondo e, tra un recupero lungo di Sara e una volée alta della giapponese – quest’ultima buona, en passant, ad annullare una palla del 4-1, il match si è clamorosamente riaperto. Errani, dopo aver subito a zero il break del tre pari, ha proposto un ultimo colpo di coda strappando ancora la battuta alla rivale nel settimo gioco, che però, contrariamente alla prassi, non si è rivelato decisivo. Nel game successivo Hibino ha infatti cancellato due palle del 3-5, sparato il rovescio vincente per conquistarsi l’ennesima palla break e raccolto con un urlo il recupero lungo di Errani: sesto break su otto game nel parziale e parità a 4. Lo spartiacque del nono game non avrebbe potuto non essere un sunto della partita: Sara, in risposta, è andata 0-40, si è fatta portare ai vantaggi, ha avuto una nuova occasione ma il rovescio lungo linea di Nao non ha voluto sentire ragioni: tre vincenti con il fondamentale hanno salvato la giapponese, che ha chiuso l’insondabile maratona al decimo gioco, quando un altro lungo linea, stavolta di dritto, le ha procurato un match point, trasformato in stretta di mano da un back di rovescio mandato largo da Sarita.
Partite che hanno le sembianze dell’incubo, e per fortuna nel tennis la possibilità di rimediare c’è sempre la settimana prossima. Hibino giocherà l’insperato secondo turno contro la qualificata slovacca Viktoria Hruncakova, che ha battuto alla fine di una lotta quasi altrettanto protrattasi (due ore e ventidue contro le due ore e ventinove di Hibino-Errani) la cinese Xinyu Wang al tie break del terzo.