Dopo sedici serate consecutive di musica si è concluso ieri, con il recupero dei concerti di Paolo Belli (con Big Band) e dei Jalisse, cancellati nelle ultime due settimane a causa del maltempo, la 33esima edizione di Suoni di Marca.
«C’è soddisfazione, soprattutto per la grande professionalità dimostrata dallo staff nella gestione di quei momenti caratterizzati dal brutto tempo, con il vento e la pioggia che ci hanno messo un po’ a dura prova», ha sottolineato il direttore artistico Paolo Gatto.
Una media di quattromila spettatori a serata, nel rispetto della normativa sulla sicurezza pianificata a tavolino pre-festival, e un totale di poco inferiore alle 60 mila presenze nelle due settimane: questo il bilancio conclusivo del 2023 di Suoni di Marca, con tre sold out dei concerti a pagamento (Alfa, Tony Hadley e Francesca Michielin) e una presenza costante sulle Mura, garantita anche dall’ormai classico ingresso simbolico a un euro
. Anche solo per due passi con la famiglia, una cena e una birra tra amici setacciando i vari chioschi oppure per spulciare qualche oggetto interessante della mostra-mercato. Soprattutto, per tornare a vivere l’estate cittadina in modalità totalmente pre-pandemia.
«Mi ha fatto particolarmente piacere notare che, nelle ultime due serate di venerdì e sabato, quelle con gli Skiantos e i Nobraino ormai in dirittura d’arrivo verso fine manifestazione, abbiamo registrato un entusiasmo addirittura superiore alle prime, quando solitamente è il contrario: si parte carichi e si finisce in modo un po’ più soft», ha aggiunto Gatto.
«Nella mia personale classifica di gradimento, e penso anche in quella di molti trevigiani, credo che la serata con Grignani sia stata quella più bella, per tanti motivi. Stupendo rivedere sul palco un cantautore che ha dato molto alla musica italiana e che si è ritrovato, e ancora più bello quando, nonostante lo scroscio finale di pioggia a fine concerto, tutto il pubblico è rimasto comunque fermo sul posto a intonare “Destinazione Paradiso”».
Un’edizione più che promossa, nonostante qualche perplessità della vigilia legata anche alla questione dei rincari energetici; nell’area i prezzi di cibo e bevande si sono mantenuti nei consueti standard.
«Il passaggio all’induzione, con la rinuncia al gas, non ha portato a particolari stravolgimenti. C’è stato certo un breve periodo di rodaggio da parte dei gestori dei locali che hanno partecipato quest’anno, ma abbiamo percepito anche la soddisfazione del nostro pubblico nel vedere che si è fatto il possibile per contenere i costi».
E il futuro della rassegna? Gatto si dice certo che le Mura rimarranno la casa di Suoni di Marca anche in futuro. «Siamo ritornati qui dopo la pandemia, e qui vogliamo rimanere: è il nostro luogo ideale, la città nella città che ogni estate convoglia migliaia di appassionati di musica e tanti amanti di Treviso». — © RIPRODUZIONE RISERVATA