CIVIDALE. Giovane, è un classe 2003, ma già in grado di incidere su quel parquet, con punti, carattere. Da qui la scelta della Gesteco: annettere Nicolò Isotta al roster gialloblù in vista della stagione 2023/24. Portarlo sul palcoscenico di Serie A2: ex Bergamo, il playmaker potrà così esordire nel torneo cadetto, pronto a dare il suo contributo.
Per lui, due anni fa, in B, una semifinale play-off persa proprio di fronte alla Ueb: in Friuli, il ragazzo ritroverà Dell’Agnello, suo compagno in quella serie che spinse Cividale verso la promozione.
Nazionale svizzero, Isotta ha appena vissuto un Europeo Under 20 (Divisione B) da protagonista, la sua miglior prestazione durante la fase a gironi, con 23 punti, 5 assist e 5 rimbalzi fatti registrare nel match contro la Lettonia. L’avventura del team elvetico, poi, si è interrotta ai quarti di finale.
Un risultato, questo, già in sé più che soddisfacente: Isotta, lei che ne dice?
«Senza dubbio. Questo è stato il mio quarto europeo con la Nazionale: prima ne avevo fatti due con l’Under 16, uno con l’Under 18. Rispetto agli scorsi anni, in cui non abbiamo mai fatto benissimo, quest’anno la squadra era strutturata meglio. Così siamo arrivati fino ai quarti, fermandoci poi di fronte alla Svezia. Ma di sicuro erano davvero pochi quelli che si aspettavano di vederci lì. Giocare per il proprio Paese è sempre un piacere e questa è stata un’ottima esperienza personale. Ho cercato di dare sempre il mio contributo, in qualunque modo possibile. Con la Gesteco mi impegnerò per fare lo stesso».
Come ha vissuto, dunque, la chiamata delle Eagles?
«Mi ha dato una grande motivazione. Nei primi giorni dell’estate avevo già avuto diversi contatti con coach Pillastrini e lui mi aveva convinto subito con il suo progetto, col suo sistema di gioco. Durante la scorsa stagione avevo anche visto qualche partita di Cividale e avevo potuto notare come questo sistema funzioni davvero bene. Sono perciò molto contento per questa opportunità, non vedo l’ora di cominciare».
Prima di lei, lo stesso passo l’ha compiuto Dell’Agnello, col passaggio da Bergamo a Cividale, con il salto in A2. Vi siete parlati?
«Sì, ci siamo sentiti poco prima della mia firma. Mi ha detto di essersi trovato molto bene: personalmente ero già convinto, ma lui mi ha dato una motivazione in più».
Come altri fra i suoi nuovi compagni, ha firmato un contratto biennale. Il club crede in lei, ma l’idea è che anche lei creda molto in questo progetto.
«Sì, ho voluto sposare la causa in pieno. Le parole che ho scambiato con il coach, ma anche con tutta la società mi hanno lasciato delle bellissime impressioni e mi hanno fatto capire che qui c’è quello che cerco».
Che ricordi ha della Ueb che ha affrontato due anni fa, ai play-off di Serie B?
«Intanto, mi ricordo un PalaGesteco veramente caldo. Quello di Cividale, secondo me, è un pubblico che nulla ha da invidiare alle tifoserie di A1. Giocare di fronte a un ambiente del genere, da avversario, è una cosa, farlo da padrone di casa dev’essere qualcosa di speciale. Anche in trasferta, i tifosi sono venuti a Bergamo in massa, dando dimostrazione di tutto il loro attaccamento verso la maglia. Non vedo l’ora di poter giocare per loro: so che, anche quest’anno, saranno il nostro sesto uomo in campo. Per quanto riguarda la squadra, dava già l’impressione di essere una formazione da A2».
Cosa potrà dare a Cividale e cosa pensa di poter ricevere?
«Sento di poter dare tutto quello che ho, tutto ciò che il coach mi chiederà. Sarò ben contento di farlo: sono felice di far parte di una squadra competitiva, che vuole vincere. So di aver davanti giocatori molto importanti: il mio obiettivo è quello di imparare il più possibile, maturando sotto ogni aspetto e dando il mio contributo».
Vi attende un girone impegnativo.
«Sarà un campionato tosto, ma questo per noi deve essere uno stimolo. Sono convinto, in ogni caso, che potremo fare bene».