Tredici multe in un mese, con il record di cinque multe in appena 5 minuti: è successo tra Cittadella e Carmignano di Brenta, lungo la Postumia. La malcapitata è una trentenne del posto che si è rivolta ad un’associazione che tutela i consumatori.
Il j’accuse – che mette nel mirino il municipio di Cittadella e in generale i comuni dell’Alta padovana – è stato pubblicato sul sito www.altvelox.it da parte dell’associazione nazionale “Miglior tutela” che si occupa di seguire consumatori e microimprese; Altvelox è il dipartimento specializzato in sicurezza stradale e prevenzione degli incidenti.
La domanda di fondo è: «Cinque multe in 5 minuti è prevenzione o fare cassa?».
La vicenda: la trentenne finita nel mirino dell’occhio elettronico va ogni giorno al lavoro a Treviso per poi rientrare nel Padovano e quindi percorre la Ss 53 «dove sono stati installati 6 autovelox in 13 chilometri – uno ogni 3 chilometri».
La giovane «non è un’automobilista impazzita ed irresponsabile, ma una semplice ragazza che per lavoro percorre tutti i santi giorni avanti e indietro questa statale che il Distretto di Polizia Locale PD1A ha riempito di autovelox, precisamente ai chilometri 13+850, 16+530, 18+150, 21+725, 23+600, 26+935 e semplicemente per distrazione ha superato di meno di 10 chilometri il limite della velocità».
Le infrazioni si sono consumate nel corso del mese di maggio.
Altvelox non vuole incitare alla trasgressione: «I limiti vanno rispettati, la sicurezza e la prudenza devono sempre essere presenti mentre si guida, ma lasciando per un attimo la demagogia, tutti sappiamo che con le auto di oggi, viaggiando a 70 km/h o viaggiando ad 80 km/h poco cambia, difficilmente ci si accorge di superare i limiti cosi bassi, soprattutto se imposti in una statale ampia e praticamente sempre dritta».
Resta il tema delle cinque infrazioni in 5 minuti: è successo il 5 maggio scorso, intorno all’una e mezza di notte, l’automobilista è incappata in quelli che l’associazione definisce «cinque autovelox seriali, cosa vietata dalla legge, che fanno parte dei Comuni di Cittadella, Galliera Veneta, Fontaniva e Carmignano di Brenta, che ovviamente li mantengono attivi sempre assieme sanzionando cosi reiteratamente i cittadini in maniera illegittima e assolutamente illegale, ma soprattutto senza perseguire il vero intento che dovrebbe essere la sicurezza stradale».
