IVREA . La Lega, che tanto ha messo cappelli e impartito benedizioni su nomine dirigenziali e sulla sanità a Ivrea, ora tace. «Abbiamo deciso di non rilasciare più dichiarazioni per non aumentare lo scompiglio generale», è la sintesi. L’assessore Icardi raccoglie critiche a 360 gradi, ma è evidente che sua proposta di deliberazione di localizzazione dell’ospedale a Montefibre sarà sostenuta e con molta convinzione. Non è un fatto tecnico (a parte Andrea Cane, Claudio Leone e Gianluca Gavazza, gli altri 19 consiglieri non sono canavesani), ma politico. La Lega è il gruppo più numeroso e sull’ospedale a Ivrea si è sempre esposta anche quando in città è cambiato il vento. In più, ha sempre fatto quadrato attorno al suo assessore alla Sanità anche quando le spinte per la sostituzione erano molto forti.
Fino a quando è stato possibile, sul tema si è tergiversato e ribaltato la questione sui territori sapendo già che ci sarebbero state liti pazzesche, ma ora si è alla fine del percorso e ciascuno si dovrà prendere le proprie responsabilità (e pazienza se l’anno prossimo si andrà a votare). Chi soccorrerà la Lega? Forza Italia conta sei consiglieri, compreso il presidente Cirio e l’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano. Nelle fila di Fi, dall’aprile dello scorso anno, c’è anche Mauro Fava, di Cuorgnè, che era stato eletto con la Lega. Lui, la delibera di insediamento per l’ospedale di Ivrea a Montefibre, non la voterà: «Non posso farlo. Sono molto dispiaciuto di tutto quello che è successo. Mai visto cose del genere. Ho sempre detto come la penso e non ho cambiato idea. L’ospedale nuovo serve e serve in fretta, ma Montefibre, secondo me, è il luogo sbagliato». E gli altri del gruppo? E le conseguenze? Si vedrà.
Sempre in maggioranza c’è Fratelli d’Italia, con cinque consiglieri. Il boatos del weekend dava per certa l’astensione. Maurizio Marrone, assessore regionale con diverse deleghe, tra cui quella dei rapporti con il consiglio regionale. C’era anche lui, martedì scorso, a ricevere la delegazione di sindaci del Canavese occidentale. «Come gruppo ci riuniremo domani - dice Marrone -. In questi anni abbiamo sempre votato in maniera coerente. Era importante che ci fosse un passaggio nella conferenza dei sindaci, ma la pianificazione della rete ospedaliera è una responsabilità del consiglio regionale». Questo non vuol dire che Fdi non abbia delle perplessità, anzi. Le aveva già manifestate. «Gli amministratori avevano suggerito ai comuni più grossi e non afferenti all’area di interesse del nuovo ospedale di astenersi, non è stato così anche se sarebbe stato opportuno». Esplicito Fabrizio Bertot, segretario provinciale Fdi: «L’assemblea dei sindaci non è rappresentativa del territorio cui farebbe riferimento l’ospedale. Oltre 50 sindaci di orientamento politico diverso hanno evidenziato una netta contrarietà al sito Montefibre. A proposito: proprio La Sentinella ha pubblicato un video di via Jervis allagata non più tardi di qualche giorno fa e quella è la strada per chi arriva dalla Pedemontana. Fdi il territorio lo conosce».
E il Pd? Dieci consiglieri, l’unico del territorio è Alberto Avetta, mai tenero con Icardi. Pienamente consapevole della situazione, osserva come su questa vicenda sia stato detto già di tutto. Formalmente, il gruppo si confronterà domani.
