Hermann Göring è stato uno dei più importanti gerarchi nazisti durante il regime di Adolf Hitler nella Germania nazista. Nato nel 1893, Göring era un pilota di combattimento durante la prima guerra mondiale e in seguito divenne uno dei fedelissimi di Hitler, contribuendo alla fondazione del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) e diventando uno dei membri più influenti del partito.
Durante il Terzo Reich, Göring ha assunto molteplici incarichi di alto profilo, tra cui quello di comandante dell’aeronautica militare tedesca, la Luftwaffe, e di presidente del Reichstag. Era conosciuto per la sua avidità di potere, il lusso e la sua sete di arricchimento personale.
Tuttavia, il ruolo più oscuro e sinistro di Göring durante il regime nazista fu la sua partecipazione alla realizzazione della “soluzione finale” contro gli ebrei. La soluzione finale fu il piano sistematico ideato dal regime nazista per sterminare milioni di ebrei ebraici in tutta l’Europa occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Göring fu uno degli architetti di questo genocidio, promuovendo e sostenendo le politiche antisemite del regime e supervisionando personalmente l’organizzazione e l’implementazione della deportazione e dell’uccisione degli ebrei. Fu lui a istituire l’Ufficio centrale per l’emigrazione ebraica, che era responsabile delle politiche di confisca dei beni e dell’espropriazione delle proprietà degli ebrei.
Inoltre, Göring fu coinvolto attivamente nella pianificazione dell’Olocausto, presiedendo la conferenza di Wannsee nel gennaio 1942, dove i funzionari nazisti decisero il destino degli ebrei europei, stabilendo i dettagli dell’eliminazione sistematica di milioni di persone. Questa conferenza segnò un punto di svolta nella realizzazione della “soluzione finale”.
Durante i processi di Norimberga dopo la seconda guerra mondiale, Göring fu processato per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e cospirazione per commettere crimini contro la pace. Fu condannato a morte per impiccagione, ma si suicidò nella sua cella la notte prima dell’esecuzione, sottraendosi così alla giustizia.
La storia di Hermann Göring è un triste ricordo del male assoluto e della brutalità del regime nazista, oltre a essere un monito sulla responsabilità individuale e collettiva di fronte a atrocità e genocidi. Il suo coinvolgimento nella “soluzione finale” contro gli ebrei rimane un orribile segno dell’oscurità umana e della necessità di garantire che simili atrocità non si ripetano mai più nella storia dell’umanità.
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