TRIESTE L’obiettivo è ridurre il traffico, anche pesante, che si “scarica” sulla viabilità locale. Tanto più in questi anni di lavori per la terza corsia della A4 Trieste-Venezia, con conseguenti chiusure dell’autostrada in caso di incidenti o code da bollino nero. Quella del completamento della Cimpello-Sequals fino a Gemona è questione sollevata più volte dal mondo dell’economia: il presidente di Confindustria Alto Adriatico Massimiliano Agrusti, in particolare, incalza da tempo sulla «necessità di un’arteria fondamentale per l'economia del territorio». A Palazzo, su quel collegamento, sembrano essere al vaglio varie ipotesi, compresa quella di un tratto – la cui lunghezza va ancora definita – con caratteristiche che potrebbero essere sovrapponibili a quelle di un’autostrada. E per questo, chissà, a pagamento per l’utenza. Le dichiarazioni ufficiali, peraltro, sono non poco prudenti.
A portare il tema Cimpello-Sequals-Gemona in Consiglio regionale è stato nei giorni scorsi Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg. «Considerata la continua serie di dichiarazioni e di notizie relative al possibile tracciato della strada – la sintesi dell’autonomista –, crediamo sia venuto il tempo che l'assessore Amirante relazioni in merito la commissione consiliare competente e illustri in modo chiaro quali sono le intenzioni della giunta Fedriga rispetto a un'opera che potrebbe avere un impatto economico e ambientale molto importante». Una richiesta nata anche dal fatto, ha aggiunto Moretuzzo, «che mentre il precedente assessore Pizzimenti, mesi fa, dichiarava che lo studio di fattibilità era stato completato, abbiamo scoperto, in seguito a una nostra richiesta di accesso agli atti, che tale studio a oggi non è ancora completo». Di qui appunto il pressing del gruppo di opposizione «perché si faccia partire un confronto serio e trasparente, in primis con la quarta commissione e con gli amministratori locali coinvolti dal possibile tracciato, tenendo in considerazione tutti gli aspetti relativi alla possibile realizzazione dell'opera, che deve necessariamente essere progettata con una visione della mobilità regionale che traguardi i prossimi decenni».
La risposta dell’assessore alle Infrastrutture, che non entra nel merito per adesso sulle ipotesi di eventuali tratti a pagamento, è prevista a settembre, dopo la pausa estiva dell’attività amministrativa. «Arteria strategica – aveva già sottolineato Amirante a metà giugno – non solo per la zona del pordenonese, ma anche per tutto il sistema delle connessioni viarie regionali. A seguito dell'entrata in funzione della Pedemontana veneta, opera quest'ultima che sta già producendo degli effetti sul sistema circolatorio del Fvg, la direzione Infrastrutture sta compiendo approfondimenti su due studi già esistenti, quello relativo alla Gronda Nord e della Sequals-Gemona». Ma, al momento, prosegue l’assessore, «ogni considerazione tecnica è prematura. Presenterò il tracciato in quarta commissione, a conclusione dello studio in corso. A quel punto potremo fare un ragionamento sulla parte di percorso da rendere autostradale. Non ci sono ancora decisioni prese, non appunto prima di conoscere gli esiti dello studio, e dunque ogni valutazione e conseguente decisione è possibile». Le certezze? «La direttrice nuova che la strada assumerà servirà ad assolvere al meglio la funzione di raccordo tra la provincia di Pordenone e quella di Udine e di connessione dei due territori all'Austria». m.b.
