Da Amburgo, il nostro inviato
Alexander Zverev è ufficialmente tornato. Nella finale dell’Hamburg European Open il n°19 del mondo ha finalmente rimesso le mani su un titolo che mancava da oltre un anno e mezzo, diventando il primo tedesco dal 1993 a vincere ad Amburgo (allora a trionfare fu Michael Stich). Il suo è un successo dal carattere fortemente emotivo, come racconterà subito lo stesso Sascha in conferenza stampa.
“Questo titolo significa tantissimo per me, più di ogni altro“ – ha risposto il 26enne di Amburgo alla nostra prima domanda, spiegando poi quanto forte per lui sia il legame con questo torneo. “È praticamente da quando sono nato che vengo a vedere questo torneo, averlo vinto è stato un momento davvero emozionante. E non solo per me ma anche per la mia famiglia, mio papà (che si è commosso come raramente accade, ndr) e tutti coloro che erano presenti. È una gran sensazione anche per via dell’ultimo anno e mezzo che ho avuto: non è stato un periodo semplice“.
Quello ottenuto nella sua città è il titolo n°20 della carriera per Zverev, il primo dopo le ATP Finals 2021 e dopo il brutto infortunio alla caviglia patito al Roland Garros 2022. La nostra seconda domanda ha toccato proprio il tema Finals, che fino ad un paio di mesi fa sembrava utopia e invece ora, con questi preziosissimi 500 punti, si fa sempre più concreto. Il tedesco, infatti, al momento occupa il n°9 della live race to Turin (verrà riscavalcato da Fritz per appena 25 punti se lo statunitense vincesse ad Atlanta) a soli 215 punti dall’ottavo posto occupato da Casper Ruud.
“Essere n°9 della race è fantastico, se riuscissi ad arrivare a Torino quest’anno sarebbe un traguardo incredibile, soprattutto dopo l’infortunio che ho avuto e dopo che nei primi mesi del 2023 non sono riuscito a giocare come avrei voluto. Sarebbe incredibile riuscire a rigiocare le Finals“
Non capita a tutti di poter festeggiare una vittoria così importante nella propria città natale, che indubbiamente ha un sapore più speciale di un qualunque altro ATP500, come spiegato da Zverev nella parte di conferenza in tedesco. “È un successo che sicuramente vale più di ogni altro, quasi come se fosse il primo. Ho mosso i miei primi passi tennistici in questa città, sono cresciuto qui: non riesco a spiegare a parole la mia felicità“
Incalzato da un giornalista se questo trionfo valesse per lui più della medaglia d’oro olimpica, il prossimo n°16 ATP ha dovuto rispondere con grande onestà. “Una medaglia d’oro è pur sempre una medaglia d’oro, ha pochissimi eguali. Sicuramente però ha più valore per me di ogni altro ATP 500 e probabilmente anche più di un Masters 1000“.
L’entusiasmo tocca picchi elevati, forse anche un po’ prematuri, come dimostrato da una domanda che chiede a Sascha quando arriverà il primo titolo Slam. “È difficile da dire, ci sono già andato molto vicino, a New York nel 2020 e credo anche a Parigi nel 2022” – replica il tedesco. “Spero arrivi il prima possibile, ma non so se è fattibile già quest’anno”.
Da inizio stagione, in ogni caso, i miglioramenti tanto da un punto di vista fisico quanto sotto l’aspetto tennistico sono più che evidenti. Secondo Zverev, però, ce ne sono stati tanti anche nelle ultime settimane: “Credo di essere migliorato parecchio dal Roland Garros, sia fisicamente che a livello tennistico. Gioco meglio e con più fiducia a rete e colpisco anche meglio la palla da fondocampo“.
In chiusura, c’è spazio anche per i prossimi programmi, con un aneddoto decisamente curioso: “Innanzitutto questa sera festeggerò qui ad Amburgo, insieme alla mia famiglia e ai miei amici. Poi andrò un paio di giorni a Monaco e mercoledì partirò per il Canada (dove grazie a questo risultato sarà testa di serie, ndr). Non era così scontato, perché sabato scorso, all’aeroporto, avevo perso il mio passaporto. In realtà, mi ero allontanato giusto pochi secondi, ma non ho prestato molta attenzione e probabilmente qualcuno me l’ha preso. Venerdì però per fortuna è stato ritrovato, quindi potrò partire senza problemi!”.
Dopo una meritata settimana di pausa Zverev tornerà dunque in campo a Toronto, in una programmazione che prevede ovviamente anche Cincinnati e lo US Open. Considerato che nella seconda parte del 2023 non ha punti da difendere ci sarebbe da stupirsi se a fine stagione non lo rivedessimo in top10.