BUDOIA. Ha prestato i primi soccorsi a un uomo caduto in mountain bike lungo un sentiero nei boschi tra Dardago e Budoia. Dopo una ventina di minuti d’intervento, la dottoressa medico del Soccorso alpino di Pordenone è tornata alla sua vettura personale, con la quale si era recata sul posto, e ha trovato la triste sorpresa: un cristallo infranto, sparito il portafogli e altri effetti personali.
Questo l’epilogo della vicenda che ha visto protagonista un 53enne di Budoia, S.N., che ieri poco prima di mezzogiorno, scendendo in bici è scivolato sul sentiero reso viscido dalle abbondanti piogge della notte precedente ed è finito contro un albero. La stazione di Pordenone del soccorso alpino e spelologico, assieme all’ambulanza e ai vigili del fuoco del distaccamento di Maniago è intervenuta su attivazione della Sores. La squadra maniaghese dei pompieri era la stessa che, in turno raddoppiato viste le urgenze dettate dal maltempo dei giorni scorsi, poche ore prima aveva portato a termine l’intervento a Vito d’Asio del complesso salvataggio di tre scout minorenni.
Sul posto sono arrivati per primi i sanitari, che hanno posteggiato l’ambulanza a circa trecento metri dal luogo in cui si trovava il ferito, il quale, dolorante ma sempre rimasto cosciente, ha riportato probabili fratture alle costole ed è stato visitato dal medico, quindi sistemato sulla barella spinale: si tratta di uno speciale dispositivo rigido munito del cosiddetto “ragno”, ovvero robusta cinghie tensionate e fermate col velcro per immobilizzare e preservare la colonna vertebrale, in modo da evitare ulteriori traumi. Il ferito è stato quindi adagiato sul toboga, la barella contenitiva adatta al trasporto. È stato così accompagnato sino all’ambulanza, proprio accanto alla vettura della dottoressa, depredata più che da ladri, da veri sciacalli.
L’uomo è stato accompagnato all’ospedale di Pordenone e in questi giorni saranno valutate le sue condizioni dopo gli esami di rito.