La conclusione della due-giorni di visita negli Usa è una lunga intervista con Fox News, il colosso televisivo considerato vicino a Donald Trump e ai Repubblicani, nella quale il premier italiano, col sorriso sulle labbra, parla in inglese a una intervistatrice che non le risparmia le questioni più insidiose. Giorgia Meloni, dopo aver incassato i complimenti bipartisan del Congresso americano, quelli degli osservatori internazionali per i dossier affrontati e quelli del presidente Biden per la “vicinanza” dimostrata agli Stati Uniti, traccia un bilancio più che positivo sia della missione Usa che dei mesi iniziali di governo in Italia. Partendo dai pregiudizi che ne avevano accompagnato l’ascesa. “Mi hanno dipinta come un mostro, non lo sono. Rispondo con i risultati”, ha detto con orgoglio la presidente del Consiglio a Fox News. Snocciolando dati. “Cresciamo più di altri nei dati economici, abbiamo raggiunto il livello più alto di sempre nell’occupazione, nell’occupazione stabile, nell’occupazione femminile”, ha sottolineato la Meloni.
Con il presidente americano Joe Biden – ha detto nell’intervista a Fox News Giorgia Meloni – “abbiamo avuto un incontro molto aperto, lungo. Abbiamo discusso in un momento in cui le cose intorno a noi sembrano cambiare. Ci sono stati temi bilaterali, ma si è parlato anche di crisi globali che dobbiamo fronteggiare. La discussione è stata molto buona, sono contenta”. Orgoglio e coraggio sul tema della guerra, invece. “L’Italia ha fatto tanto, nell’Ue siamo coloro che stanno pagando di più per questo conflitto: inflazione, prezzi dell’energia, crisi delle materie prime. Nella mia prima legge di bilancio ho dovuto impiegare 30 miliardi sul fronte delle bollette. Siamo davvero colpiti dalle conseguenze della guerra. E di questo bisogna tenere conto”.
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“La maggior parte dei migranti che arrivano in Europa arrivano dalla rotta della Tunisia e della Libia, arrivano da situazioni difficili. Noi stiamo cercando di fermare i trafficanti che fanno in modo che arrivino da noi tramite canali illegali. Questi trafficanti stanno diventando sempre più potenti e usano questi soldi e questo potere contro gli Stati e noi non possiamo consentire alla mafia di decidere chi viene nei nostri Paesi”, è stata invece la risposta della Meloni a precisa domanda dell’intervistatrice. Poi il piano per l’Africa. “Secondo me, nel prossimo G7, ci dobbiamo concentrare sull’Africa, i nostri vicini. L’Africa non è un continente povero, è un continente che ha molte molte risorse. L’Africa oggi è vittima dei sistemi che la rendono instabile. Io non sono molto d’accordo con l’approccio che si utilizza con questi Paesi, la mia idea è che non si deve solo aiutare, ma si devono fare investimenti in questo continente”. Infine, last but non least, la Cina: “Non abbiamo ancora deciso sul rinnovo dell’accordo “sulla via della seta. Dobbiamo discuterne in Parlamento e prenderemo una decisione entro dicembre”.
“Ci sono degli errori che abbiamo fatto nella globalizzazione. Avevamo pensato che il libero commercio senza regole avrebbe risolto i nostri problemi, redistribuendo la ricchezza e democratizzando Paesi che sono meno democratici dei nostri: non è successo. E sistemi che erano non democratici sono involuti istituzionalmente. E hanno guadagnato spazio nel mondo. E ora sono più forti e noi più deboli, perché non controlliamo le nostre catene di approvvigionamento”, ha detto Giorgia Meloni, rispondendo poi ad una domanda sugli orientamenti della prossima presidenza italiana del G7 e ricollegandosi al lavoro svolto nell’ultimo summit in Giappone.
L'articolo A Fox News la rabbia e l’orgoglio della Meloni: “Tanti pregiudizi, ma i risultati parlano chiaro” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.